Il conflitto tra gente ricca, da un lato, e poveri, diseredati e derelitti, dall’altro è il più antico della Storia dell’umanità. Forse risale al tempo della prima discesa dell’Uomo dall’albero; certamento già l’evo antico ce ne offre molteplici esempi a tutte le latitudini della Terra.
Esso, però, oggi ha avuto una trasformazione così radicale, da meritare attenzione da parte degli studiosi di sociologia. Tracciamone l’excursus nel nostro Continente.
All’epoca dei Romani la lotta era quella impari degli schiavi e dei plebei contro i Patrizi; poi furono i servi della gleba ad attaccare i Baroni del Feudalesimo; la borghesia nacque in Francia dopo la vittoria degli esclusi dai privilegi reali sull’ancien regime; e il conflitto tra datori di lavoro dell’industria e lavoratori salariati è stato al centro della nostra storia più recente.
Le cose sembrano essere cambiate, da quando il capitalismo Occidentale, per primo sul Pianeta, ha “svoltato” verso una prevalente dimensione finanziaria. Patrizi, Baroni, Tycoon industriali…. da razza padrona sono rientrati nel mucchio. Tutti i protagonisti più deboli delle passate, terribili lotte: plebei, servi della gleba, illuministi rivoluzionari, comunisti-marxisti sono stati destinati, da una mano occulta, all’oblio. I nuovi Super-ricchi sono divenuti i Banchieri, gli uomini della Finanza, gli erogatori “unici” di quel denaro necessario come l’ossigeno per la sopravvivenza di tutti. Gli oppositori più che scomparire sono divenuti sostenitori dell’attuale assetto, ritenuto “intoccabile”.
Democratici statunitensi, laburisti inglesi, socialdemocratici (ab origine o comunisti divenuti tali) euro-continentali, con il sostegno di semplici “fedeli” religiosi (ebraici e cristiani) sono diventati, per così dire, le “guardie svizzere”, la task-force volontaria a difesa del fortilizio bancario di Wall Street di New York e della City di Londra e della “Colonia” Eurocontinentale.
Nonostante il massiccio schieramento difensivo di partiti che pur si sono rafforzati nella pratica conflittuale di partiti di opposizione nei passati assetti sociali e soprattutto nonostante il sostanziale anonimato di cui possono godere come occupanti di edifici in vetro-cemento del tutto simili a tanti altri e ben diversi dai castelli, dalle reggie e dagli enormi opifici di un tempo, i super-ricchi del nostro evo contemporaneo non si sentono sicuri e tranquilli; sentono tremare la terra sotto i loro piedi, pur senza alcuna avvisaglia di terremoto.
Temono: a) i soprassalti del capitalismo industriale, soggetto passivo dell’elargizione di crediti e mutui; b) i sussulti di sovranità degli Stati che non accettano l’uniformità di una globalizzazione che si sta dimostrando esiziale per molte Nazioni anche di consolidata autonomia.
Per ridurre la forza dei primi finanziano, senza risparmio di energie economiche, movimenti ecologisti e ambientalisti puntando all’oceanicità di quei raduni; combattono, sotto il secondo profilo, tutti quei leader politici che dimostrano di non voler sottostare alla loro interpretazione delle leggi del Mercato, eretto a intangibile Moloch, rendendo loro la vita difficile con tutti gli strumenti offensivi che il controllo sui tre poteri enumerati da Montesquieu rende loro possibile.
La lotta del Potere Finanziario, per la prima volta nella Storia dell’umanità, è contro altri Potenti e non si preoccupa minimamente dei moti popolari che controlla pienamente. Essi, a causa della scomparsa di veri e propri partiti politici, possono assumere soltanto la configurazione di movimenti indistinti e rattoppati alla men peggio e abbisognano di cospicui mezzi economici per scendere nelle strade e nelle piazze, riempiendole e agitandosi per mettere terrore.
La situazione Italiana si distingue da quella di ogni altro Stato-membro dell’Unione Europea. Sullo Stivale v’è l’impossibilità per i banchieri di contare su un forte partito socialdemocratico. E ciò, nonostante il contributo e aiuto richiesti e dati da autorevoli personaggi della vita politica italiana. Ciò ha indotto i super-ricchi della Finanza, prima, a riempire le piazze (Piazza Maggiore a Bologna sembra essere la prescelta per eccellenza) di amici del Grillo come truppe di rincalzo del decotto partito democratico e poi di amici delle Sardine, come truppe di ricambio dell’altrettanto decotto Movimento Cinque Stelle.
La riserva della gauche italiana è veramente considerevole. Quando annegano personaggi della “politica alta” del partito che fu di Togliatti e di Berlinguer, spuntano di rincalzo “grilli e sardine”.
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