Di recente ho letto il libro “PROGETTARE EMOZIONI” di Greg Hoffman e non ho potuto fare a meno di soffermarmi su questo passaggio.
Un team omogeneo probabilmente non ha le esperienze di vita o nemmeno la conoscenza per tirar fuori quegli insight che possono condurre a una verità più profonda. E se voi e il vostro team non riuscite a “vedere” l’insight, allora non sarete in grado di costruire una storia o un’esperienza che si connetta emotivamente con un pubblico.
La diversità è l’ossigeno che instilla vita nel processo creativo. Se si vuole costituire un dream team del marketing dove l’innovazione fluisce liberamente, bisogna riempire il gruppo con competenze, esperienze di vita e prospettive diverse, che il più delle volte dipendono dal colore e dal sesso delle persone.
Troppo spesso i brand promuovono una cultura dell’identicità. Si pongono dei limiti, il più delle volte senza nemmeno accorgersene, costruendo un team intorno alle personalità dei leader e dei membri più affermati.
Greg Hofmann parla di brand e marketing, ma credo che il discorso possa essere esteso ad altri reparti a partire dal commerciale.
Che ne pensate?
Buone riflessioni e buon lavoro!
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