Quest’oggi siamo in compagnia della giovane e talentuosa artista romana Flavia Fanara, classe 1991, docente di arti visive con all’attivo un interessante percorso artistico.
Sperimentazione ed approfondimenti all’estero le consentono ad oggi di aver maturato un linguaggio personale, incentrato su di un’analisi minuziosa del volto umano, precipuamente femminile.
Flavia Fanara testimonia, attraverso l’utilizzo di più tecniche, un dialogo che si manifesta nel qui ed ora, nel tempo di una narrazione presente, in continua esplorazione del dentro e fuori, dell’essere presenti a sé stessi e dello smarrimento contestuale, dell’invisibile e del manifesto. Donne che suggeriscono concettualmente una linea di confine, una disamina di un perenne colloquio parte di un processo di ricerca identitaria.
La scelta delle tecniche ed il conseguente affinamento nell’utilizzo palesano uno studio ed un approfondimento di un linguaggio artistico che traduce un messaggio ben preciso, accompagnando nel digradare tonale di una sfumatura a carboncino, piuttosto che nell’incisività di un passaggio ad inchiostro la linea di separazione tra ciò che è dato vedere e ciò che possiamo immaginare. Non di rado gli occhi del soggetto sono socchiusi oppure non manifesti come se di lì a poco il disegno possa riprendere forma e contenuto, in realtà guardando dentro se stessi l’opera volge al suo compimento.
L’opera che scelgo s’intitola “Fade into you”, lavoro che consente un’indagine sul concetto della continuazione e dissolvenza di sé stessi nell’altro. In questo caso ci troviamo di fronte ad un busto femminile, il capo reclinato e adagiato nella mano, suggerisce un momento di raccoglimento e riflessione. La bicromia sottolinea una sottile separazione tra il capo ed il corpo, in cui il processo emozionale si sintetizza negli occhi socchiusi, in una parte del volto dove il tratto grafico risulta maggiormente incisivo.
La tecnica è mista: carboncino, penna bic, acquerello e pastello su carta, dimensione 70 x 50 cm.
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