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Franco Paternostro – Identitarie soluzioni informali

Quest’oggi esploriamo l’universo artistico di Franco Paternostro. Di origini calabrese, tutt’oggi vive e sperimenta la sua ricerca a Cosenza, città natia.

Poliedrico, spontaneo, indagatore del bello. Dopo una intensa fase di studi e sperimentazioni, intervallati da un approfondimento dedicato al settore dell’arte orafa e gemmologica, attualmente si concentra nella indagine di una tecnica del tutto personale. Nascono opere di chiara derivazione informale e spazialista ma che raccontano di una evidente matrice identitaria.

In realtà il lavoro di Paternostro lambisce più declinazioni artistiche inaugurate negli anni Cinquanta.

Una ricerca che guarda all’opera d’arte quale risultato di un processo creativo fine a se stesso, immune da un valore formale e che si esaurisce con l’atto stesso della realizzazione. Un artista contemporaneo che sintetizza un profondo bisogno di tradurre in arte la precarietà del nostro tempo. E lo fa scegliendo un materiale “apparentemente” fragile come la carta che, sottoposta ad un processo di lavorazione e pigmentazione, assume potenzialità inedite dando luogo a risultati di notevole impatto visivo-emozionale.

“Leggere fragilità” di Franco Paternostro

L’opera selezionata s’intitola “ Leggere fragilità”, un’ elaborazione inedita, realizzata nel periodo del lockdown e presentata al pubblico in occasione di una mostra istituzionale a Sorrento il “SyArt Sorrento Festival” presso Villa Fiorentino e visitabile sino al sei settembre.

Un lavoro singolare, fortemente ammaliatore. Colpisce la forza dei colori, l’effetto traslucido ottenuto grazie al processo a cui sottopone la carta che, una volta oleata e pigmentata, assume nuove connotazioni informali. Esplosioni pigmentate per l’appunto, materia che trasborda in un movimento verso l’esterno, in un tentativo di coinvolgere il fruitore non solo sul piano emozionale.

La tecnica: carta oleata, resina e pigmenti. Dimensioni 90 x 90 cm.

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Rossella Savarese

Da sempre appassionata di arti visive, cinema e teatro, si diploma presso l'Istituto Statale d'Arte di Sorrento “Francesco Grandi”, proseguendo il percorso di studi all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove nel 2004 consegue la laurea in Conservazione dei Beni Culturali, incentrandosi sul settore contemporaneo. Discute una tesi sull'importanza dell'attività di Peggy Guggenheim quale ponte di collegamento tra l'arte dei paesi europei e quelli extraeuropei. Si susseguono esperienze nel settore dell'arte contemporanea, ricopre ruoli manageriali presso gallerie di arte contemporanea di respiro internazionale, quali la Miart Gallery con sede in Via Brera a Milano, occupandosi altresì delle relazioni estere e della curatela di mostre. Partecipa a diversi eventi fieristici dedicati, tra i quali Miart a Milano e Kunstart a Bolzano. Nel 2011 partecipa alla rassegna “Valore Donna”, alla Pinacoteca di Positano (Sa), con un intervento “Come leggere un'opera d'arte”. Nel 2012 è autrice del catalogo “Antonio Di Viccaro - Paesaggi italiani”, edito da Iemme Edizioni, in coedizione con Mondo Arte, magazine per il quale cura più interventi. Nel 2014 partecipa come relatrice alla conferenza in lingua inglese “La transavanguardia italiana”, tenutasi a Bruxelles e dove, con il patrocinio dell'Istituto di Cultura Italiana, organizza una collettiva di artisti italiani. Socio fondatore dell'Associazione Culturale Syart, nel 2018 è curatrice del "SyArt Sorrento Festival” evento che si svolge, a cadenza annuale, nella prestigiosa Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento. Nello stesso anno inaugura la SyArt Gallery dedicata all'arte contemporanea e situata a pochi passi dalla dimora storica di Torquato Tasso, nel cuore di Sorrento. La sua attività di art curator prosegue in Italia ed all'estero.

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