In Germania lo scandalo Wirecard si sta allargando, tanto da diventare un ciclone che incrina pesantemente l’immagine dell’intero sistema politico e finanziario e coinvolge perfino la cancelliera Merkel.
A far scoppiare lo scandalo, prima, e a mettere sotto accusa, ora, la politica tedesca e’ il Financial Times, il piu’ autorevole quotidiano finanziario internazionale che piu’ di un anno fa aveva messo in dubbio la correttezza e la solidita’ di Wirecard, la societa’ bavarese, quotata alla Borsa di Francoforte, che garantiva i pagamenti on line di moltissime grandi societa’ nel mondo, comprese alcune italiane.
La Bafin (la Consob tedesca), invece di controllare a fondo i conti di Wirecard, ha reagito alle informazioni del quotidiano con una azione di carattere intimidatorio e del tutto inusuale per un authority di controllo: ha denunciato alla autorita’ giudiziaria i due giornalisti del quotidiano inglese.
Il Financial Times non si e’ pero’ fatto intimidire ed ha insistito con le sue inchieste. Dopo molti mesi, e’ emerso ufficialmente, a giugno scorso, che Wirecard aveva mentito a tutti. Infatti dichiarava di avere in cassa 1,9 miliardi di euro di liquidita’ che invece non esistevano. I vertici della societa’ sono così stati incriminati per frode dalla giustizia tedesca e l’azienda e’ saltata in aria.
Nei giorni scorsi sono arrivate due nuove accuse dalla stampa inglese: Ha dato il via sempre il Financial Times che, in un lungo articolo, ha rivelato gli appoggi politici di cui ha goduto Wirecard, anche ai piu’ alti livelli.
La cancelliera Merkel avrebbe addirittura sponsorizzato la societa’ durante le sue missioni ufficiali all’estero anche nel periodo in cui già erano emersi i dubbi degli esperti sulla correttezza dei bilanci di Wirecard.
Nel settembre 2019, il principale consigliere economico di Angela Merkel, avrebbe incontrato nella Cancelleria di Berlino una delegazione del gruppo Wirecard, tra cui l’ex direttore finanziario poi arrestato per frode.
Poi e’ stato il turno della agenzia Reuters che ha annunciato che i pubblici ministeri di Francoforte stanno indagando su una filiale del colosso bancario statale KfW (Kreditanstalt für Wiederaufbau,,cioè Istituto di Credito per la ricostruzione) che ha concesso una linea di credito di 100 milioni di euro alla Wirecard.
In una dichiarazione, i pubblici ministeri nella capitale finanziaria tedesca hanno affermato che un prestatore con sede a Francoforte aveva concesso a Wirecard il credito nel 2018 e lo aveva esteso nel 2019 senza richiedere garanzie collaterali per proteggersi dalle perdite.
I pubblici ministeri non hanno nominato la banca, ma KfW ha affermato separatamente che la sua controllata IPEX-Bank era oggetto dell’indagine.Insomma, queste commistioni tra la ex societa’ prodigio di Monaco di Baviera ed il mondo politico sono talmente imbarazzanti che il Bundestag ha deciso di istituire una commissione d’inchiesta sulla materia, per andare in fondo ai legami del gruppo.
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