A fine maggio, un mese prima delle elezioni europee, le banche francesi avevano in portafoglio oltre 200 (duecento) miliardi di euro di titoli pubblici italiani, acquistati perché molto remunerativi rispetto agli altri della stessa area monetaria. Temendo, o prevedendo, una vittoria di Salvini-Di Maio, decisero di liquidarli, con il retropensiero di ricomprarli entro l’anno a prezzo minore e rendimento maggiore.
Del tutto imprevisto che People Bank of China (PBoC), umiliata da Trump sui dazi, avesse deciso nello stesso momento di riversare sul debito italiano la liquidità scaturita dalle scadenze dei Treasury bills.
È il mercato bellezza, si commenta nelle trading rooms. Involontariamente la Cina ha tolto di mezzo al vincitore elettorale Salvini lo spettro dello spread. Coinvolto com’era nel karaoke del Papeete, non se n’è nemmeno accorto. Ora ne beneficia Conte Due, mentre i professionisti della dietrologia riempiono pagine astruse e la Banca Centrale Cinese sorride pensando a com’è più facile fare business in Italia che negli Stati Uniti.
CLICCA QUI e ricevi gratuitamente anteprima completa via mail per un mese
Apollo e Dafne (Ovidio, Metamorfosi, libro I). “Fer pater… opem… qua nimium placui mutando figuram!”.…
Il LinkedIn Top Post di oggi è di Marco Loguercio che ci introduce al tema…
L’autore ci svela il suo segreto, non è stata la conoscenza a portarlo in alto,…
Negli ultimi anni è cresciuto un sentimento contrario alla produttività sempre più diffuso tra i…
Si conclude domani a Roma, alle ore 10.30, presso l'Archivio di Stato, Sala Alessandrina -…
Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…