Il cancro ha già perso

Recensire un libro come “Il cancro ha già perso” scritto a quattro mani dal professor Michele Maio, direttore del Centro di Immunoncologia e dell’UOC Immunoterapia Oncologica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, e Giovanni Minoli non può essere fatto come se ci trovassimo di fronte ad una qualsiasi opera letteraria o scientifica.

Intanto perché il tumore è una malattia che da quando è stata scoperta sono passati tanti, tantissimi anni senza che si sia trovata una terapia che la combattesse in modo efficace e risolutivo. E ciò ha determinato in tutti noi un senso di angoscia, di paura ogni volta che si parla di cancro.

“La rivoluzione da Nobel dell’immunoterapia dei tumori” è il tema di questo libro-dialogo, un faccia a faccia che consente al lettore di conoscere quali sono gli sviluppi, le nuove cure e le nuove frontiere dell’immunoterapia oncologica, in grado di far scrivere agli autori “il cancro ha già perso”.  

«Insieme con Giovanni Minoli abbiamo scelto un titolo molto forte – ha spiegato il professor Maio durante la presentazione del libro – perché in qualche maniera il cancro ha già perso in alcuni tipi di tumore, grazie ai trattamenti che ci permettono di allungare in modo importante e statisticamente significativo la vita dei nostri pazienti”. “Quando abbiamo iniziato a pensare al libro – ha aggiunto Minoli – volevo mettere un punto interrogativo nel titolo. Mi sembrava più prudente. Invece il professor Maio mi ha spiegato che il cancro davvero ha già perso”.

L’immunoterapia è una rivoluzione copernicana nella ricerca e nella lotta ai tumori. Oggi la scienza ci dice che rinforzando, con opportune terapie, il nostro sistema immunitario e cioè facendo diventare le nostre cellule sane e forti si combattono quelle tumorali senza bruciare tutto intorno come fa la chemioterapia. In definitiva gli autori di questo importante dialogo vogliono convincerci che siamo noi che combattiamo il cancro, sono le nostre cellule.

Una rivoluzione premiata con il Nobel per la Medicina 2018 assegnato a James P. Allison e Tasuku Honjo, che viene “raccontata” in questo libro dal professor Maio, pioniere della materia in Italia, in parole chiare e semplici: cos’è l’immunoterapia, come funziona, per quali tumori ha dato risultati già consolidati, quali sono le prospettive future e la sostenibilità economica delle cure.

Photo credit: PublicDomainPictures, by Pixabay

Un racconto che si fa conoscenza, servizio al lettore, speranza “c’era una volta la chemioterapia del cancro” conclude lo scienziato alla fine di cento pagine in cui Giovanni Minoli ci ha fatto scoprire lo stato della ricerca e le sue prospettive sottolineando come alcuni tumori, tra cui il melanoma e certe forme di cancro del polmone, abbiano davvero perso, perché la terapia ha dato e continua a dare buoni risultati.

“La volontà di scrivere del cancro nasce dalla folgorazione del mio incontro con questo genio assoluto, Michele Maio umile, modesto e straordinario come tutti i grandi uomini” ha detto Minoli. “La collaborazione con Giovanni Minoli nasce per dare un segnale forte, per permetterci di divulgare le informazioni su passato, presente e futuro nell’ambito dell’immunoterapia dei tumori, attraverso un libro non tecnico» ha detto il Prof. Maio.

“Alla presentazione del libro a Milano ho incontrato una signora – racconta Minoli – a cui le metastasi erano arrivate al cervello, in tre anni ha fatto già due volte il cammino di Santiago”. Oggi sono parole scritte sulle pagine di un libro come ieri le abbiamo ascoltate alla radio e nel tempo passato attraverso le immagini della TV. Grazie a uomini come Giovanni Minoli parlare ancora oggi di servizio pubblico a proposito dell’informazione ha ancora un senso. Basta andare in edicola o ascoltare un telegiornale: dire che la stampa è di parte o che l’informazione televisiva è lottizzata è una ovvietà. Per quanti come noi sono convinti della necessità di una costante cura del senso civico della comunità in cui viviamo, una informazione servizio al pubblico vuol dire una informazione utile per il bene della comunità. Una informazione strumento per capire le cose, per formarsi opinioni informate, per sapere ciò che i cittadini hanno il diritto di conoscere e che formano la cultura scientifica, umanistica, politica, artistica di un paese. Strumento per capire le cose, come questo libro di Giovanni Minoli e Michele Maio.

Michele Maio e Giovanni Minoli  Il cancro ha già perso (Edizioni piemme. Pag.106 . €16)

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Giampaolo Sodano

Artigiano, mastro oleario, giornalista e dirigente d’azienda, Giampaolo Sodano è nato a Roma. Prima di vincere nel 1966 un concorso ed entrare in Rai come funzionario programmi svolge una intensa attività pubblicistica come critico letterario e cinematografico. Nel 1971 è giornalista professionista. Nel 1979 è dirigente d’azienda della RAI. Nel 1983 è eletto deputato al Parlamento. Nel 1987 torna all’attività professionale in RAI ed è nominato vice-presidente e amministratore delegato di Sipra e successivamente direttore di Raidue. Nel 1994 è direttore generale di Sacis e l’anno successivo direttore di APC, direzione acquisti, produzioni e coproduzioni della Rai. Nel 1997 si dimette dalla RAI e diventa direttore di Canale5. Una breve esperienza dopo della quale da vita ad una società di consulenza “Comconsulting” con la quale nel 1999 collabora con il fondo B&S Electra per l’acquisizione della società Eagle Pictures spa di cui diventa presidente. Nel 2001 è eletto vicepresidente di ANICA e Presidente dell’Unidim (Unione Distributori). Dal 2008 al 2014 è vicepresidente di “Sitcom Televisione spa”. E’ stato Presidente di IAA. Sezione italiana (International Advertising Association), Presidente di Cartoons on the bay (Festival internazionale dei cartoni animati) e Presidente degli Incontri Internazionali di Cinema di Sorrento. Ha scritto e pubblicato “Le cose possibili” (Sugarco 1982), “Le coccarde verdemare” (Marsilio 1987), “Nascita di Venere” (Liguori editore 1995). Cambia vita e professione, diventa artigiano dell’olio e nel 1999 acquista un vecchio frantoio a Vetralla. Come mastro oleario si impegna nell’attività associativa assumendo l’incarico prima di vicepresidente e poi direttore dell’Associazione Italiana Frantoiani Oleari (AIFO). Con sua moglie Fabrizia ha pubblicato “Pane e olio. guida ai frantoi artigiani” e “Fuga dalla città”.

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Tag: cancro

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