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New York: il costo sproporzionato della frutta e verdura

Di Dom Serafini

Il costo di un piccolo pomodoro al fornitissimo negozio italo-americano Agata & Valentina sulla Prima Avevue e 79ma Street di Manhattan: circa sei dollari (come indicato nella foto).

Il costo di quattro pomodori dal carretto di frutta e verdura sulla strada poco distante, Prima Avenue e 76ma Street: tre dollari (il carretto nella foto).

Oltre alla differenza di prezzo, il pomodoro di sei dollari é inodore, quello del carretto profumato. In termini europei, il costo dei pomodori chic di New York City equivale a 10 euro al chilo (contro solo un euro al chilo in Italia).

I negozi alimentari gourmet di Manhattan come Agata & Valentina, Cittarella, Grace’s Marketplace ed Eli’s Market spiegano che loro, essendo negozi veri e propri, pagano tante tasse, mentre i carretti pagano solamente una licenza, inoltre offrono una migliore qualità di prodotto e hanno tanto scarto (invenduto).

Il discorso regge ma c’é una differenza enorme tra sei dollari per un pomodoro e tre dollari per quattro.

La logica direbbe che se i prezzi fossero più ragionevoli, ci sarebbe meno invenduto. 

Piuttosto che scartare la frutta e verdura meno fresca, perché non metterla in vendita ad un prezzo più basso? Da una parte potrebbero sistemare i prodotti freschi al solito prezzo esorbitante, e dall’altra i prodotti più vicini a scadenza con prezzi scontati di almeno il 50%.

Non dimentichiamo che poi entra in ballo la stima del peso. Sugli scaffali il prezzo dei pomodori, ad esempio, é indicato (come nella foto) per libbra (453 grammi), come può un cliente stimare il peso di un singolo pomodoro? Non può, la sorpresa arriva alla cassa.

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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