Lo scorso agosto Apple aveva sfondato il tetto del trilione di dollari, ovvero mille miliardi di valore in Borsa. Ma le stime al ribasso dei ricavi – la prima volta in sedici anni – ieri hanno fatto affondare il titolo a Wall Street, dove il gruppo di Cupertino è arrivato a perdere il 10%, bruciando dal 3 ottobre scorso 446 miliardi di dollari, più del valore dell’intera Facebook, per poi chiudere in calo del 9,96%. Dalla cima del podio per capitalizzazione di mercato, Apple è scivolata dietro a Microsoft, Amazon, Alphabet (Google) e Berkshire Hathaway. In una lettera agli azionisti, il ceo Tim Cook ha spiegato di aver sottovalutato la frenata dell’economia cinese: «I ricavi inferiori alle attese dell’iPhone, principalmente nella Grande Cina, rappresentano più del 100% di tutte le nostre mancate entrate».
«Il telefono iPhone alto di gamma, XS Max, è in vendita negli Usa per 1.400 dollari (1.228 euro) ma in Cina, paese con salari medi sui 6.100 yuan, costa 9.599 yuan. Il più modesto XR ha un prezzo di 6.499 yuan (828 euro), contro i soli 3.999 yuan dell’Huawei Made in China Mate 20, con prestazioni analoghe. L’arresto in Canada della manager di Huawei Meng Wanzhou, su mandato internazionale spiccato dagli Stati Uniti, ha innescato in vari ambienti cinesi ondate patriottiche e se, in Occidente, si boicottano i prodotti Huawei, sospettati da vari blog di traffico dati abusivi, in Cina importanti aziende impongono agli impiegati l’uso di telefoni Huawei» [Riotta, Sta].
La sonda Chang’e-4 dell’Agenzia spaziale cinese ha raggiunto la faccia nascosta della Luna. La Cina è diventata così la prima nazione ad avere compiuto un atterraggio controllato in quella zona del nostro satellite naturale. Nei prossimi giorni dalla sonda uscirà un piccolo robot che esplorerà l’ambiente circostante, in particolare il bacino Polo Sud-Aitken, un grande cratere con un diametro di 2.500 chilometri che, secondo i ricercatori, si sarebbe formato in seguito all’impatto di un grande oggetto spaziale miliardi di anni fa. Per la Cina è un altro passo importante in vista di programmi ancora più ambiziosi, come una nuova missione lunare entro l’anno seguita nel 2022 dalla costruzione di una stazione spaziale nell’orbita lunare.
A giugno su Facebook Salvini totalizzava 16 milioni di interazioni – qualunque azione eseguita su un post di una pagina, dal like al commento, dalla condivisione al click –. Da allora le interazioni sono dimezzate, raggiungendo gli 8 milioni a dicembre. Allo stesso tempo i post sono aumentati di un centinaio al mese (da 300 a circa 400): un probabile cambio di strategia per rispondere al calo dell’attenzione degli utenti. I dati sono della piattaforma Crowd Tangle [Borga, Foglio].
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