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Il Partito di Trump alla riscossa

Il nuovo piano del bilancio federale del presidente Usa Trump per 4.890 miliardi di dollari (per il periodo fiscale del 2021 che inizia questo ottobre) prevede un taglio di 900 miliardi per Medicaid (servizio sanitario per i 70 milioni di poveri), 130 miliardi per Medicare (servizio sanitario per i 63 milioni di pensionati) e 24 miliardi per il Social Security (la pensione in base ai contributi versati a livello federale). Questo a detta del quotidiano nazionale “USA Today”.

In totale, i tagli al sociale rappresentano 440 miliardi in 10 anni, mentre le spese militari proposte aumenterebbero dello 0,3%. Nonostante tutti questi tagli, afferma il “Los Angeles Times”, il deficit federale si porterà sopra i 1.080 miliardi. Naturalmente, specifica “USA Today”, alcuni repubblicani hanno messo le mani in avanti e dichiarato che “non toccheremo Medicare e e non toccheremo Social Security”, considerando che gli anziani ed i pensionati rappresentano la base votante di ciò che è rimasto del Partito Repubblicano.

Nei resoconti stampa, comunque, ci sono delle discrepanze, in quanto, secondo il “Los Angeles Times”, i tagli a Medicare ammonterebbero a 465 miliardi, mentre per Medicaid i tagli sarebbero di 700 miliardi (contro i 130 miliardi e i 900 miliardi citati da “USA Today”, rispettivamente). Poi, secondo il “Los Angeles Times”, le spese militari aumenterebbero del 3%, ma solo per gli stipendi. Il “Wall Street Journal” non spiega i tagli al sociale, ma prevede che il budget non verrà approvato dal Congresso. Si pensa che quello che renderebbe digeribile alla base di Trump i tagli sociali saranno i 2 miliardi proposti per completare la costruzione del muro lungo i 1.610 km del confine con il Messico.

Il problema, comunque, è che dei 53 rappresentanti al Senato Usa, solamente uno (Mitt Romney) — a volte coadiuvato da altri sette senatori (ma non durante il processo dell’Impeachment al Senato, passato alla Camera) — è davvero repubblicano, il resto è passato al Partito di Trump (che non ha gli stessi valori del Partito Repubblicano tradizionale), che usa gli stessi metodi e simboli dei conservatori (foto). Ad esempio, dopo che Romney si era distanziato dal Partito di Trump, Matt Schapp, presidente del Comitato Conservatore, aveva scoraggiato il Senatore da presentarsi alla Conferenza dei Conservatori. Infatti, secondo il “New York Times” e l’ex Senatore repubblicano dell’Arizona, Jeff Flake (lo stesso stato da dove proveniva il deceduto senatore repubblicano John McCain, accanito contestatore di Trump), i senatori repubblicani al Congresso “hanno ‘paura’ di Trump” e si sono sforzati di aderire al suo modo di pensare.

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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