Sette direttori artistici dei principali festival cinematografici europei si sono ritrovati sul palco della Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia durante la serata d’apertura del 77mo Festival del Cinema di Venezia, tenutasi mercoledì 2 settembre 2020.
Questa è la prima volta nella storia del cinema che sette dirigenti dei più importanti festival cinematografici del mondo hanno partecipato allo stesso evento. É anche straordinario che un simile incontro – svoltosi con tutte le precauzioni necessarie – sia avvenuto durante una pandemia, dimostrando una grande leadership e determinazione da parte degli organizzatori del Festival di Venezia.
I sette direttori che sono saliti sul palco erano: Alberto Barbera (Festival Internazionale del Cinema di Venezia), Carlo Chatrian (Festival Internazionale del Cinema di Berlino), ThierryFremaux (Festival del Cinema di Cannes), Lili Hinstin (Festival del Film di Locarno), Vanja Kaludjercic (Festival del Cinema di Rotterdam), Karel Och (International Film Festival Karlovy Vary) e José Luis Rebordinos (San Sebastian International Film Festival). Nella foto sono con la presentatrice, l’attrice Anna Foglietta (al centro).
Negli ultimi anni, il Festival aveva perso la sua originale rilevanza nell’industria cinematografica internazionale, che non lo vedeva più come un appuntamento necessario per la promozione di un film o come un “gathering” di personaggi importanti. Oggi si può affermare che il Festival di Venezia sia rinato, non solo per essere stato l’unico in grado di organizzare un evento dal vivo dopo l’inizio della pandemia, ma anche per essere riuscito a far convergere in laguna i direttori dei festival europei assieme ad attori e operatori. Particolarmente importante in un periodo in cui la grande produzione cinematografica è stata sospesa e le sale cinematografiche sono rimaste al buio, se non addirittura hanno chiuso i battenti.
Sul palco i direttori hanno ribadito l’importanza del cinema e la solidarietà con l’industria cinematografica mondiale, che è stata duramente colpita dalla pandemia, con molti di loro costretti a cancellare, rimandare i loro festival, o svolgerli in modo virtuale.
L’elevato numero di eventi internazionali dell’audiovisivo svoltisi in modo virtuale ha generato tra gli operatori un logorio tale da causare una vera forma di “stanchezza virtuale”.
A Venezia, i sette direttori sul palco “dal vivo” hanno letto un documento condiviso per ribadire il valore fondamentale del cinema, ed il ruolo e l’importanza dei festival nel sostegno e nella promozione del cinema di tutto il mondo, e quello europeo in particolare.
I festival – hanno sottolineato – non sono mere vetrine promozionali per mettere in luce il meglio della creatività di autori e cineasti, ma stanno diventando sempre più centri di cultura, luoghi di educazione al servizio dei giovani registi, occasioni di illuminazione culturale del pubblico e luoghi per educare i giovani alla bellezza e alla ricchezza dell’esperienza cinematografica.
I festival possono anche favorire la ricerca e il dibattito, e sono luoghi in cui creatività e libertà di espressione artistica si uniscono per produrre un dialogo fecondo e indispensabile con il pubblico e la società.
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