L’appuntamento con le interviste di Moondo vede Tiziana Buccico intervistare l’ospite di oggi l’Avvocato Hilarry Sedu, nigeriano di nascita, napoletano di crescita e italiano per scelta.
Hilarry Sedu, consigliere dell’ordine degli avvocati di Napoli, è arrivato a Castelvolturno con i suoi genitori all’età di sei mesi dalla Nigeria, e ad oggi si batte e lotta in prima persona per i diritti degli immigrati. La sua è la voce di un’Italia che deve necessariamente cambiare, deve migliorarsi, e deve pensare al bene dello stato con buonsenso.
Alla domanda cosa significa l’Italia che cambia, Sedu risponde un’Italia che finalmente fa i conti con una società multietnica, e crea un ponte tra le diverse culture per migliorare le condizioni di convivenza pacifica.
L’avvocato spiega che una delle più grandi difficoltà per l’integrazione e l’inclusione nel nostro paese è la difficoltà linguistica. La lingua è fondamentale per l’integrazione nel tessuto sociale. Mentre i paesi francofoni e anglofoni, in seguito al loro passato storico coloniale, hanno abbattuto la barriera linguistica favorendo l’integrazione e l’inserimento nel mondo del lavoro degli immigrati, l’Italia invece di lingua latina ha eretto un muro linguistico difficile da superare, creando così un ostacolo per gli immigrati che vogliono inserirsi nel tessuto economico della società. Questo spinge gli immigrati a trovare lavori meramente fisici e rinunciare al godimento delle libertà civili. A tal proposito di grande importanza è il ruolo della scuola e dell’istruzione, elemento fondamentale per favorire l’integrazione.
A minare poi il lavoro di inclusione c’è quella propaganda politica e quell’informazione che hanno trovato come capro espiatorio di ogni male lo straniero, che non potendo difendersi, viene strumentalizzato.
In questo periodo la sua battaglia principale è proprio quella di far regolarizzare il lavoro clandestino. “Dobbiamo in questo momento ragionare da italiani”, afferma, “e pensare alla convenienza che deriva dalla regolarizzazione degli immigrati.” Regolarizzare gli immigrati vuol dire far emergere il lavoro nero, combattere la criminalità organizzata che si arricchisce sullo sfruttamento, monitorare attraverso il medico di base la salute di queste persone garantendo così la sicurezza, e vuol dire garantire nuove forme di democrazia.
Hillary Sedu, padre e in attesa del suo secondo figlio, rivolge un pensiero alle nuove generazioni auspicando per loro una società dove tutti abbiamo le stesse chance di formazione e lavoro.
Conclude l’intervista con un messaggio alle generazioni future. “L’importanza di vivere in uno stato in pace e di poter godere delle libertà civili e dei diritti fondamentali. Se un diritto è tale ed è meritevole di essere definito non va elemosinato ma va preteso.”
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