Oggi abbiamo fatto quattro chiacchiere con Attilio Fontana, ringraziamo in anticipo la nostra collaboratrice Veronica Ruggiero che ha condotto l’intervista, il cui video lo troverete in fondo all’articolo.
Siamo in un periodo particolare e abbiamo chiesto ad Attilio come ha vissuto la sua quarantena, quali sono i progetti che ha dovuto sospendere e cosa invece ha avuto modo di mettere in piedi approfittando del lockdown, appena terminato.
Grazie alla sua positività, Attilio ci racconta di sentirsi un po’ più sollevato perché con la fine del lockdown possiamo tutti riprendere pian piano e con le dovute precauzioni la vita di prima. Il suo desiderio più grande è quello di poter tornare presto nei teatri e poter dire che ormai la questione è superata.
Insieme alla moglie Clizia stavano preparando una commedia molto divertente “Quegli strani vicini di casa” con kaspar Capparoni e Laura Lattuada. Uno spettacolo molto carino che ha avuto anche un buon esito di pubblico e che poi, a causa del Covid-19 hanno dovuto fermare, come purtroppo anche tutte le compagnie d’Italia. La speranza è proprio quella di poter riprendere presto.
E’ la prima volta che Attilio lavora con la moglie in teatro, la bellissima Clizia Fornasier ed è molto soddisfatto del loro lavoro che, in maniera simpatica e divertente, svela qualcosa della loro intimità.
“Vivere sia l’aspetto professionale che privato con il proprio partner potrebbe provocare complicazioni, come avete affrontato questa prima esperienza lavorativa insieme?” ha chiesto Veronica ad Attilio. “Sono stato al posto mio dando solamente dei piccoli consigli quando ce n’è stato bisogno. L’unica difficoltà è stata la gestione dei bambini, visto il grande impegno di tempo che le prove hanno richiesto. Ma alla fine siamo riusciti a creare un bellissimo spettacolo.”
La quarantena ha tolto molto a tutti noi, ma a qualcuno ha anche dato molto. Viviamo in una società in continuo movimento con l’obbiettivo di crescere a 360°. Questa pausa, per chi l’ha saputa afferrare ha tirato fuori delle cose che erano assopite, come ad esempio un’attenzione più alta verso la famiglia, i figli, ma anche verso i propri hobby e la propria creatività. Attilio ad esempio ha ripreso la sua chitarra in mano, registrato molti video con le sue canzoni, collaborato a brani e situazioni di solidarietà. Ha inoltre finito di scrivere un copione che era rimasto chiuso da anni, oltre ad aver letto libri e ascoltato musica. Secondo Attilio, “Dobbiamo essere tutti positivi e rimboccarci le maniche per ripartire”.
Ma in questo periodo già complicato, Attilio ha subito anche una grande perdita: uno degli ultimi fratelli rimasti di suo padre. “E’ stato un momento di dolore e riflessione perché per me è un pezzo d’Italia che se ne va”, dice Attilio.
Alla domanda di Veronica “Tra artisti vi state confrontando per capire cosa si può fare per rilanciare il teatro che già era in crisi prima?” Attilio risponde che è complicato perché il distanziamento sociale è l’esatto opposto di ciò che è il teatro. Senza il pubblico lo spettacolo non ha senso. Prima di tutto dobbiamo aspettare che passi l’epoca della paura e tornare umani. Il teatro è un luogo come gli altri che stanno per riaprire, come ristoranti, bar e mezzi pubblici e l’assembramento è pressoché inevitabile.
In questo periodo, anche alcune piattaforme come Netflix hanno problemi con i doppiaggi e rischiano anche esse di avere un fermo. Anche per Netflix i set sono fermi, in America siamo nel pieno del vulcano con l’epidemia. Dobbiamo solo sperare che questa estate spazzerà via tutto.
Sono stati annullati anche i grandi concerti, sarà un’estate più calma e silenziosa? Secondo Attilio a giugno, luglio e agosto le persone avranno voglia di riprendersi i loro spazi e forse tornerà di moda il jukebox, sarà un’estate un po’ più vintage… chi lo sa!
Abbiamo iniziato a scrivere la canzone poco prima del lockdown e, durante la quarantena ho avuto modo di realizzarla. Poi ad un certo punto mi è esploso il telefono che conteneva foto e video degli ultimi sette anni, e quindi dei bambini e della love story con Clizia. Quindi, preso dal panico ho iniziato a montare il video della canzone che riprende proprio la storia della nascita di Blu e di Mercuzio che stava benissimo su questa canzone che si chiama “La Bellezza” e non intesa come bellezza estetica.
Possiamo trovare il video La Bellezza su tutti i portali digitali e si potrà scaricare gratis o mettere nella propria playlist. Essendo una canzone positiva Attilio vuole sperare che possa tornare quella bellezza anche nelle piccole cose.
Attilio Fontana, insieme al collega Davide De Marinis hanno partecipato ad un progetto insieme, ne abbiamo parlato qualche giorno fa proprio con Davide (vedi intervista “Quattro chiacchiere con Davide De Marinis”)
“Collaboriamo con un’agenzia in comune Star Point, siamo un po’ come una famiglia. Ho deciso di aderire al progetto perché appartiene alla sfera della solidarietà. Quando è per una buona causa abbiamo sempre dimostrato solidarietà, al contrario un po’ dei nostri politici! Tra artisti è bello esserci e a me faceva piacere di essere presente”.
Già dai primi giorni di quarantena Attilio ha ritenuto fosse la giusta occasione per riprendere in mano la sua chitarra e riproporre in una versione acustica intimissima i suoi brani degli ultimi due album, ed anche qualche cover. Ne è uscita fuori una collezione di circa venti brani fatti da casa con pochi strumenti ed anche senza microfono. “Ho sentito il bisogno di farlo non per protagonismo, ma per la voglia di essere presente per il mio pubblico, senza un secondo fine ma solo per la speranza di alleviare gli animi in questo momento così particolare”. E aggiunge “Se i medici e gli infermieri sono i supereroi, noi siamo stati quelli che hanno fatto una carezza all’umore delle persone!”.
Attilio conclude l’intervista porgendo a Veronica una domanda. Avendo egli già partecipato ad altre dirette con altri giornalisti da casa propria, come la nostra collaboratrice Veronica, che chi con uno stipendio, chi solo con passione e professionalità si sono creati uno spazio loro Attilio è curioso di sapere: “nella stessa misura in cui noi artisti ci siamo organizzati tu, come giornalista, come la stai vivendo?”
Domanda molto interessante! Veronica, con la sua professionalità ha spiegato che il mondo dell’editoria sta subendo cambiamenti ed indubbiamente in questo periodo l’editoria cartacea è messa a dura prova. I locali sono chiusi da un lungo periodo e dunque manca anche l’aspetto pubblicitario. La poca libertà nel muoversi da meno possibilità di notizie e di contatti. Il consiglio è di non scoraggiarsi ma, come suggerisce Veronica, “dobbiamo prendere il toro per le corna ed affrontare le difficoltà man mano che si presentano”.
Grazie Veronica Ruggero e grazie ad Attilio Fontana per aver scambiato quattro chiacchiere con i lettori di Moondo!
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