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Il 56,2% degli intervistati da Ipsos mostrano «una marcata disaffezione verso la democrazia» e si dicono pronti «a sperimentare qualcosa di diverso». Vorrebbero: meno lentezza nelle decisioni, istituzioni non così dispendiose, possibilità di individuare un unico responsabile delle scelte politiche.
E inoltre:
«L’area critica verso la democrazia dello status quo appare più larga dell’attuale bacino elettorale dei Cinque Stelle e presenta un impasto di domande politiche e questioni sociali. [Di Vico, CdS].
«Sgomenta però che questi italiani abbiano ignorato del tutto quello che in fondo è l’unico vero errore e insormontabile difetto della democrazia: il fatto che tutti abbiano diritto di voto, anche loro» [Gurrado, Foglio].
• La Lombardia chiede al governo il coprifuoco a partire da giovedì. Ore proibite: 23-5. Speranza è d’accordo
• Conte cambia rotta sul Mes: «Se ne riparla dopo gli stati generali del M5s»
• Il ministro Fabiana Dadone ha firmato il decreto ministeriale che impone il “lavoro agile” al 50% per la pubblica amministrazione
• Come ogni lunedì molti meno tamponi (98.862) e meno contagi (9.338). Ma cresce la percentuale di positività dei tamponi processati: 9,4%, quando domenica era l’8% e una settimana fa il 5,4%. Ieri i decessi sono stati 73, 47 i ricoveri in più nelle terapie intensive. Solo il 7,1% dei positivi presenta sintomi gravi, di questi lo 0,7% è in condizione critica
• Dopo i recenti contagi, Torino e Roma sono entrati nella bolla
• Le prime vaccinazioni arriveranno in primavera, dice Locatelli. Conte ha chiesto aiuto a Fedez e Ferragni per sensibilizzare i giovani sull’uso della mascherina
• L’Irlanda chiude. Restano aperte solo le scuole e i servizi essenziali. Il Belgio abbassa le saracinesche a bar e ristoranti, Bruxelles parla di uno tsunami in arrivo. Il Galles in lockdown fino al 9 novembre. In Romania positivo quasi un terzo dei test. Brigitte Macron in autoisolamento. Negli Usa, superati i 220mila morti. Trump: «La pandemia sta finendo».
• Tra marzo e giugno nei 26 stati nell’Ue ci sono stati 168 mila morti in più rispetto alla media del quadriennio 2016-2019 (dati Eurostat)
• Calenda sfida Zingaretti su Roma: «Non hai un candidato forte, devi accontentarti…»
• Il presidente Mattarella ha firmato la legge che taglia il numero dei parlamentari.
«Nel 1990 in Italia sono stati compiuti quasi mille e ottocento omicidi volontari. Due anni dopo erano già oltre trecento in meno. Nel 1996 siamo scesi sotto la soglia dei mille (953) per non varcarla più. A ogni rilevazione le cose vanno meglio. Nel 2017 erano 397, 345 nel 2018. I numeri così dicono già qualcosa ma non abbastanza. Vanno raffrontati. L’ultimo studio di Eurostat spiega che il paese più pericoloso d’Europa è la Lettonia: 5.6 omicidi ogni centomila abitanti. Seguono Lituania, Estonia, Malta e poi il Belgio (1.7). In Francia sono 1.4, In Finlandia 1.3, in Inghilterra 1.2, in Svezia e Danimarca 1.1, in Germania 0.9. E l’Italia? Ultima. Zero virgola sei omicidi ogni centomila abitanti, come in Lussemburgo (dove però vivono in seicentomila e basta poco a ribaltare le statistiche da un anno con l’altro). L’Italia è il paese più sicuro d’Europa. Ma non lo sa nessuno, o quasi» [Mattia Feltri, Huffington Post].
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