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Italy first: un sogno irrealizzabile?

Donald Trump ha detto con certezza di espressione e senza mezzi termini che l’Italia starebbe meglio fuori dall’Unione Europea. La notizia, pur tra le mille furbizie giornalistiche per toglierle valore (in primis: i passi avanti della procedura di impeachment del Presidente degli Stati Uniti), introduce un elemento nuovo di discussione (se sarà raccolta, ma è più che lecito dubitarne) su una “possibile” verità, su cui, sinora, è stata sempre messa la sordina dal sistema mass-mediatico occidentale.

E cioè: sull’ipotizzata influenza negativa della rete di vincoli, lacci e lacciuoli posta dall’Unione Eropea sugli Stati membri, rendendoli non più liberi di perseguire come first il proprio interesse alla crescita produttiva ed economica. Ora, dato che l’ha detto Trump che riesce a focalizzare su di sé tutto l’odio dei cosiddetti “benpensanti” Europei (quelli che si ritengono intellettuali a la page e pensatori brillanti già dopo il diploma della scuola media) è possibile che ne scriva qualche notista politico, sia pure solo per aggiungere altri elementi di denigrazione contro l’odiato nemico (la storia si ripete: era già avvenuto con Winston Churchill, altro papavero più alto degli altri che Tarquinio, il superbo, avrebbe tagliato in cima con la falce). Eppure, bastava usare la “logica” per giungere alla stessa conclusione del leader nord-americano.

Donald Trump. Photo credit: pixabay.com

L’Italia, grazie agli sforzi della sua classe imprenditoriale e a governi del Paese che non avevano ancora scoperto le delizie di una politica fiscale come quella che sta facendo giocherellare l’attuale maggioranza parlamentare (in progressiva debàcle nel Paese) tra aliquote, sotto-aliquote e concessioni annuali anche di pochi centesimi per una strombazzata redistribuzione del reddito, si era collocata tra le maggiori potenze industriali del mondo.

Dopo l’introduzione dell’Euro e vari trattati europei (di Maastricht e di altre varie denominazioni) che impedivano investimenti, imponendo agli Stati, in nome dell’austerity (bella parola per coprire le vergogne, come i pannoloni in taluni dipinti delle Chiese cattoliche) di tenere sempre disponibili nel salvadanaio nazionale soldi per ripianare gli eventuali deficit delle banche, prodighe di crediti (con interessi) a imprese in difficoltà, e per sostenere il traffico umano di mano d’opera a basso costo per una sorta di nuovo schiavismo (tutto a beneficio di imprenditori decisi a non “delocalizzare” i propri opifici, altra opzione gradita), il Bel Paese è precipitato, ruzzolando malamente, sulla scala delle potenze industriali fino a raggiungere i gradini più bassi, prossimi al baratro.

Il Presidente Trump ha parlato con la sua consueta e apprezzata (da chi non ama le ipocrisie e i giochi della retorica, cosiddetta “dotta”) chiarezza ma c’è da chiedersi: era così difficile desumere, usando il raziocinio, che qualcosa non andava per il verso giusto nell’Unione Europea dei 28 Stati-membri egemonizzati da due soltanto di essi (Germania e Francia)?

Era così difficile arguire che dei tecnocrati provenienti dalla banche e che sostituivano nella sostanza delle vere decisioni gli uomini politici (che, in modo del tutto inutile, erano democraticamente eletti nei vari Paesi) avrebbero portato allo sbando economie di antica stabilità? No! Non lo era, ma la grancassa dei mass-media era (e continua a essere) suonata dalle Banche Europee e Anglosassoni: i batteristi provenivano dai palazzi comunitari di Bruxelles o dagli edifici in vetro-cemento di Wall Street e della City.

In più, i liberali che, militando nel Partito Repubblicano, hanno espresso Donald Trump in America del Nord non sono presenti nella parte continentale dell’Europa. In questa zona del mondo vi sono sedicenti liberali che sono semplici caudatari dei democristiani e dei socialdemocratici. Essi rappresentano la longa manus nel vecchio Continente dei Democratici americani, nemici dell’attuale Presidente (da Nancy Pelosi, vestale dell’impeachment fino a Obama, Clinton e via risalendo), finti amanti della cultura europea (!) e veri seguaci della politica cara ai finanzieri.

Nel Vecchio Continente dove i cosiddetti moderati avvertono il fascino di marciare verso sinistra, i sedicenti liberali intrecciano fin dai primi vagiti colloqui con i gauchisti e parlano di redistribuire, con cunei di vario tipo, un reddito che va diminuendo di anno in anno e di cui non si preoccupano di arrestarne la caduta. Su chi potrebbe fare mai leva il liberale Trump che ha avuto il coraggio di distruggere il feticcio del libero scambio, così caro ai globalizzatori e tanto nocivo alle liberal-democrazie quanto vantaggioso per i Paesi fortemente autoritatri se non tirannici?

Nell’empiristica, pragmatica e solida Inghilterra, Donald Trump ha potuto invitare il liberale Johnson a unirsi persino all’ostracizzato Farage pur di fare uscire, il prima possibile, il suo Paese dall’asfittica Unione.

In Italia può mai invitare i sedicenti liberali a dare dignità culturale e democratica all’istanza politica “sacrosanta” di liberare il Bel Paese sia dal cappio dei tecnocrati di Bruxelles, ispirati dai finanzieri di New York e di Londra sia dall’egemonia di un ultradestra, che nelle sue componenti, per giunta, mostra volti sempre più divergenti e contraddittori? La risposta allo stato sembra essere decisamente negativa… ma un detto dice: “mai dire mai”!

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Luigi Mazzella

- Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale - Ex Ministro per la Funzione Pubblica - Avvocato Generale dello Stato emerito - Scrittore e giornalista ATTIVITA’ SVOLTE: 1 – Direzione di pubbliche istituzioni nazionali e regionali svolta in modo autonomo: a) Commissario Straordinario alla Gestione Autonoma dei Concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1974 al 1978 (nominato dal Ministro dello Spettacolo On. Adolfo SARTI). b) Commissario Governativo dell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica “Silvio d’Amico” dal 1979 al 1986 (nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione Sen. Giovanni SPADOLINI). c) Commissario Straordinario dell’IDISU (poi ADISU) Università di Tor Vergata di Roma, dal 1993 al 1997, nominato dalla Regione Lazio. d) Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro – Sezione Autonoma di Credito Cinematografico (SACC) dal 1984 al 1990. e) Vice Presidente del Consiglio Direttivo dell’Accademia Filarmonica Romana, plurisecolare istituzione musicale di rilevanza nazionale. f) Membro del Consiglio Direttivo dell’Ente Autonomo “La Biennale di Venezia” per due mandati consecutivi. 2 – Incarichi direttivi in Gabinetti Ministeriali: a) Vice Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1970 al 1973 (Vice Capo di Gabinetto). b) Ministero dei lavori pubblici dal 1973 al 1975 (Capo dell’Ufficio Legislativo). c) Ministero della difesa dal 1979 al 1983 (Consigliere Giuridico del Ministro). d) Ministero per il turismo e lo spettacolo dal 1983 al 1985 (Capo di Gabinetto). e) Ministero dell’ambiente dal 1986 al 1987 (Capo di Gabinetto) f) Ministero delle aree urbane dal 1987 al 1993 (Capo di Gabinetto). 3 – Attività svolte in organismi internazionali e altri organismi interni: a) Membro del Comitato per i Pubblici Appalti della allora CEE a Bruxelles dal 1973 al 1975. b) Membro del Comitato Giuridico dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO-OACI) a Montreal dal 1983 al 1985. c) Membro del Comitato per gli Affari Urbani dell’OCSE a Parigi dal 1987 al 1993. d) Membro della delegazione della Cassa per il Mezzogiorno dal 1973 al 1975. e) Membro del Consiglio Superiore delle Forze Armate dal 1981 al 2002. f) Membro del Consiglio di Amministrazione dei Monopoli di Stato. g) Giudice della Commissione Tributaria Centrale dal 1992 al 2002. 4 – Attività ulteriori: a) Presidente o Membro di Commissioni di studio istituite dalla Pubblica Amministrazione (Commissione Giannini per il riordino delle forze armate, Commissione per la rilocalizzazione dei Ministeri in Roma Capitale ed altre). b) Presidente o Membro di commissioni di esame (Avvocatura dello Stato, INPS ed altre). c) Autore di saggi ed articoli su riviste giuridiche (Rassegna dell’Avvocatura dello Stato e numerose altre) e su riviste di studi politici e di cultura (“Specchio Economico”, “Politica e Mezzogiorno” “Minerva” ed altre). d) E’ iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti (Ordine interregionale del Lazio e del Molise) dal 1992. 5 – Onorificenze: a) Cavaliere di Gran Croce – Ordine al Merito della Repubblica Italiana – data di conferimento 28 gennaio 2002 b) Cavaliere di Gran Croce al Merito dell’Ordine Sovrano Militare di Malta c) Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana. d) Salernitano illustre – Camera di Commercio di Salerno e) Cittadino Onorario di Eboli - Amministrazione Comunale f) Insignito del Premio Capalbio “per lo stile nel Governo” 6 – Autore di libri: A) SAGGI SOCIO-POLITICI 1. "Cinquanta proposte di buon governo” - Marsilio Editore - 1992; 2. “L’irresistibile vento dell’ovest” - Menzione speciale al Premio Internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti”; Minerva Editrice - 2001; 3. “Recondite armonie di riforme diverse” - Premio Presidente Provincia Salerno al premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” - Maggioli Editore - 2004; 4. “Le utopie possibili. Bel Paese e Buon Governo” - Premio alla carriera al Premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” 2005 - Maggioli Editore - 2005; 5. “Le probabilità ragionevoli” - 2006; 6. “La passione della ragione” - Avagliano Editore - 2008; 7. “Dall’impegno al distacco” - Avagliano Editore - 2007; 8. “Casta Italia” - Avagliano Editore - 2009; 9. “Nessun dorma” - Avagliano Editore - 2010; 10. “Le luci spente dell’illuminismo” - Avagliano Editore - 2010; 11. “La forza e la frode” –Avagliano Editore 2012 12. “Il dispotismo indulgente” – Avagliano Editore - 2013 13. “EUROCRASH – Cinquanta ipotesi d’incerto futuro” – Curcio Editore 2014 14. “Debole di costituzione” – Editore Mondadori 2014 15. “Europa mia, benché il parlar sia indarno” Avagliano Editore, 2017 16. " Il decennio nero degli Italiani – Dal Porcellum al Rosatellum – Avagliano 2018 17. "Elogio del pensiero libero – Genesi Editrice 2019 B) SAGGI CINEMATOGRAFICI 18. “Il bello nel cinema” - Saggi di estetica cinematografica - Seam Editrice - 2000; 19. “Il Leone e gli Oscar” - Saggi di estetica cinematografica - Eagle Pictures editrice - 2001; 20, “Fermo immagine” - Saggi di estetica cinematografica- Premio al Festival Cinematografico di Salerno - Minerva editrice - 2001; 21. “Il cinema tra irrisione e riflessione” – critiche cinematografiche -Avagliano Editore, 2011. 22. “Voce fuori campo” – critiche cinematografiche – Avagliano Editore 2014. 23. “L’Orso e la Palma” – Istituto culturale del Mezzogiorno. 217 24. “50 film da rivedere” – Istituto Culturale del Mezzogiorno - 2018 25. "Federico Fellini- realista e visionario – Ist.Cult.Mezzogiorno 2019 C) NARRATIVA E POESIA 26. “Un gioco malandrino di finestre e balconi” - Romanzo - Premio Speciale Grinzane Cavour Cesare Pavese - Avagliano Editore - 2006; 27. “Il Chiodo nella sabbia” - Romanzo – Menzione speciale al Premio Roma - Avagliano Editore - 2008; 28. “La baia del dubbio” - Romanzo – Premio per la narrativa del Centro di psicologia Salvatore Valitutti di Salerno - Avagliano Editore - 2009; 29. “La verità dietro l’angolo – Romanzo – Premio speciale Capri 2011 - Avagliano Editore - 2011 30. “I pazzi e le smorfie” – Versi e Aforismi – 3 Edizione - Genesi Editrice 2011 31. “La Grimpeuse – Confessioni di una rampante” – Genesi editrice - 2013 32. “Grigio senza sfumature” – Romanzo – Avagliano Editore 2014 33. “ In fuga dall’intimità” – Romanzo – Avagliano Editore 2015. 34. “Canzoniere satirico” – Versi e Aforismi – Genesi Editrice 2015. 35. “Vissi d’arte” – Romanzo – Avagliano Editore 2018 36. “Fake-off” – Romanzo – Avagliano Editore 2919 37. “Tutti promossi a fine-anno” 38. “L’albero dell’ignoranza” Romanzo (in prep.)

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