Studi scientifici confermano i vantaggi nutrizionali della filiera corta del bio a favore della salute cardiovascolare e prevenzione del cancro. La conservazione nei frigo per lungo tempo degrada i fitonutrienti presenti nelle verdure e importanti vitamine idrosolubili.
I prodotti da agricoltura biologica apportano benefici nutrizionali superiori a favore della salute cardiovascolare e prevenzione del cancro se provenienti da orti biologici a km0: a confermarlo sono studi scientifici presentati nel Report YouFarmer Bio&Salute 2019. Lo studio è nato dalla collaborazione tra YouFarmer – la piattaforma di co-farming che permette di avere il proprio orto a km zero, coltivato da aziende agricole certificate biologiche e biodinamiche – e l’Istituto Ricerche Applicate. Lo studio è stato portato avanti nell’ultimo anno dalla dott.ssa Mariantonia Logozzi, tra i principali esperti in materia in Italia e ricercatrice dell’ISS nel dipartimento di oncologia e medicina molecolare, nel gruppo diretto dal dott. Stefano Fais.
I risultati confermano la missione inseguita da YouFarmer: con i propri orti a due passi dai principali capoluoghi italiani, il progetto promuove i benefici di un’agricoltura bio di prossimità, d’eccellenza, certificata e tracciabile, avviando il consumatore verso un percorso di consapevolezza alimentare. Iscrivendosi su youfarmer.bio, gli utenti possono ricevere verdura e frutta bio sempre fresca a km0, raccolta al mattino e consegnata in poche ore, adottando uno stile alimentare orientato a salute e prevenzione.
Le ricerche sulle nanovescicole estratte dalla frutta e dalla verdura come veicoli terapeutici e nutraceutici hanno confermato che per cogliere pienamente i benefici del consumo di cibo bio è fondamentale il km0. Infatti, la conservazione a temperature di +4 gradi per lungo tempo degrada i fitonutrienti presenti nelle verdure e importanti vitamine idrosolubili, come la vitamina C, alleata indiscutibile della nostra salute.
Le colture bio contengono in media un contenuto più elevato delle sostanze nutritive principali, rispetto alle colture convenzionali. un contenuto più elevato di minerali nutrizionalmente significativi, con quantità inferiori di alcuni metalli pesanti.
Ad esempio, il contenuto di vitamina C di un frutto o di un ortaggio biologico è il 27% in più, in media, di prodotto coltivato impiegando fertilizzanti e pesticidi, i cui effetti sull’ecologia del suolo e sul metabolismo delle piante sono ormai noti. L’impatto positivo delle colture bio si riscontra anche su quantità superiori di ferro (+21,1%), magnesio (+29,3%), fosforo (+13,6%) e su una minore presenza di nitrati (-15,1%).
Le coltivazioni bio, inoltre, contengono maggiori quantità di minerali importanti dal punto di vista nutrizionale, tra cui il +498% di iodio e +372% di selenio, rispetto a prodotti da agricoltura standard.
Analizzando il quantitativo di sostanze nutritive presenti nelle principali verdure, si riscontrano valori sensibilmente superiori su tutti i fronti, che possono arrivare anche a +29% di magnesio nella lattuga o +52% di vitamina C e +25% di ferro negli spinaci. Ancora, nelle carote bio il magnesio supera del +69% le dosi contenute nella controparte non-bio; le patate possiedono il 22% di vitamina C in più e +21% di ferro. Il cavolo è l’ortaggio che, coltivato senza uso di pesticidi o fertilizzanti chimici, trae maggiore beneficio a livello di sostanza nutritive, con un +43% di Vitamina C, +41% di ferro, +40% di magnesio, +22% di fosforo.
In che modo queste differenze nel contenuto di nutrienti potrebbero influire sull’assunzione giornaliera di una persona e sulla sua salute?
Supponendo che vengano consumati tutti e cinque gli ortaggi più studiati, in una dieta bio si consumano 89.2 mg di Vitamina C contro i 67.9 mg di una dieta convenzionale, 80 mg di magnesio contro 68.6 mg e 124 mg di fosforo contro 111.8 mg. Considerando ad esempio che l’assunzione raccomandata di vitamina C è raddoppiata negli ultimi 30 anni, è possibile che la differenza rilevata possa avere effetti significativi sulla salute pubblica.
La ricerca ha analizzato anche le conseguenze sulla salute del consumo di “composti bioattivi”, extra-nutrienti che tipicamente si presentano in piccole quantità negli alimenti.
Molti studi epidemiologici hanno mostrato gli effetti protettivi delle diete a base di vegetali sulle malattie cardiovascolari e sul cancro, basati sulla proprietà antiossidanti di molti di questi alimenti. Cereali, legumi, noci, olio d’oliva, verdura, frutta e tè hanno proprietà antiossidanti e sono stati dimostrati effetti favorevoli sulla trombosi e sulla prevenzione di tumori. Anche soia, olio di semi di lino, cereali integrali, così come le olive e l’olio d’oliva hanno proprietà antiossidanti e producono un impatto positivo su altri fattori di rischio cardiovascolare. Noci e vino rosso sono un alleato a livello antitrombotico e antinfiammatorio e le sostanze che contengono inibiscono la carcinogenesi. Potenti antiossidanti, contenuti in pomodori e altri frutti, proteggono dal cancro alla prostata e altri tumori. Ancora, azioni anticancerogene ed effetti cardioprotettivi sono stati riscontrati in aglio, cipolla, agrumi, ciliegie ed erbe aromatiche.
Le conclusioni dello studio sono chiare: una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, oli e noci, coltivati con requisiti bio, è fortemente raccomandata.
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