Sfogliando il New York Times

La banca di Trump e’ stata citata in giudizio

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DI OGGI GIOVEDI’ 6 AGOSTO

La banca di Trump e’ stata citata in giudizio, segnalando un più vasto caso criminale. I procuratori di New York che cercavano di ottenere le dichiarazioni delle tasse di Trump, hanno citato in giudizio anche la sua banca, la Deutsche Bank, un segno che l’investigazione sulle pratiche finanziarie di Trump è più vasta di quanto si pensava. Si tratta – dice la citazione – di “possibile estesa e protratta condotta criminale nell’organizzazione Trump” e possibili frodi bancarie e assicurative. Considerati i pluriennali e frequenti contatti con Trump, la Deutsche Bank e’ stata spesso investigata sulle a dir poco ‘opache’ finanze del presidente. Ma la citazione in giudizio dall’ufficio del procuratore generale Vance sembra il primo caso di una vera e propria investigazione criminale che coinvolge Trump e i suoi affari con la banca, che negli ultimi 20 anni gli ha dato prestiti per oltre 2 miliardi di dollari. Se tutto va bene, speriamo che alla fine dell’inchiesta Trump sia tornato ad essere un privato cittadino, e come tale, seduto al banco degli imputati, debba rispondere senza ricorrere a dubbiose protezioni dal sistema politico e dai suoi super-servili collaboratori.

PRIMA PAGINA

–      Il Libano sapeva del pericolo da anni. Non ha fatto niente. Rabbia contro il governo per l’esplosione. “Il paese e’ a pezzi”. Sopra a questi titoli, una grande fotografia dei luoghi dell’esplosione, con Beirut sullo sfondo, e questa didascalia: Il porto di Beirut mercoledi’, un giorno dopo l’esplosione che ha ucciso almeno 135 persone e ferite almeno 5.000. Era dal 2013 che si sapeva di un enorme deposito di materiale esplosivo nel porto, ma nessuno se n’era mai occupato. E’ ancora incerto se sia stato un incidente o un attentato.

–      Gli Stati Uniti esaminano gli obiettivi nucleari dell’Arabia Saudita. I servizi segreti americani stanno studiando che cosa l’Arabia Saudita stia facendo, insieme alla Cina, per costruire attrezzature in grado di produrre combustibile nucleare che potrebbe essere il primo passo verso la bomba atomica.

–      Biden non andra’ al congresso del partito democratico a Milwaukee, ad accettare la nomina presidenziale, per non correre rischi di contagio. La decisione, suggerita anche dalle autorita’ sanitarie, e’ l’ultimo segnale che la campagna elettorale, a 90 giorni dalle elezioni, non potra’ assomigliare neppur remotamente a quelle precedenti, basate su continui “bagni di folla”.

–      La spinta di De Blasio di riaprire le scuole trova resistenza. Le richieste degli insegnanti e gli scontri con Cuomo minacciano il piano. Manca solo un mese alla data tradizionale di riapertura delle scuole, e piu’ di un milione di ragazzi ancora non sanno se andranno a scuola o saranno costretti a imparare da casa on-line. Il calendario scolastico non e’ unico per tutto il paese, dipende dagli stati, in alcuni dei quali le scuole sono gia’ cominciate on-line, in altri, seppur con molte precauzioni, andando fisicamente in aula. Il problema e’ molto complicato, ma riassumendolo si svolge su tre fronti. I RAGAZZI: non hanno voce in capitolo, ma preferiscono di certo la scuola tradizionale, dove possono farsi amicizie e anche divertirsi. Molti esperti pensano che la socializzazione a scuola sia fondamentale per un normale sviluppo intellettual/psicologico dei ragazzi. GLI INSEGNANTI: personalmente sono divisi fra chi preferisce le aule e chi preferisce insegnare on-line. Ma il loro sindacato piu’ importante spinge per l’on-line a difesa degli insegnanti dal contagio. I GENITORI: la gran maggioranza preferirebbe mandare i figli a scuola ed essere finalmente liberi di tornare al lavoro. Senza scuola, a meno che da ricchi ci si possa permettere una presenza in casa a pagamento, i genitori sono davvero in difficoltà. Alle autorita’ (sindaco e governatore) l’ultima decisione.

PAGINE INTERNE

–      In Kenia, il piano sanitario e’ di cancellare l’intero anno scolastico, come ha fatto il governo. Ma la mossa non puo’ non rendere ancora peggiore la disuguaglianza educativa fra la massa e chi si potra’ permettere qualche tipo di educazione privata.Non tiene conto, inoltre, dei problemi esposti nel mio articolo qui sopra.

–      Posti di blocco a New York. Il sindaco De Blasio manda la polizia a controllare ponti e tunnels nel tentativo di evitare la temuta seconda ondata.

–      Messaggio di pace a Hiroshima. I sopravvissuti all’esplosione della bomba atomica erano in pochi alla cerimonia per il settantacinquesimo anniversario, decimati dall’eta’, dal coronavirus e ancor piu’ dal timore del contagio.

–      Il buio dopo l’uragano. New York fa il possibile per restaurare l’energia elettrica a milioni di residenti, ma i responsabili hanno fatto sapere che ci vorranno alcuni giorni.

–      Una manna per le compagnie d’assicurazione. Le compagnie d’assicurazione sulla salute hanno avuto dall’epidemia tali profitti che probabilmente dovranno restituire qualcosa agli assicurati.

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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