Rassegna stampa dal 3 al 9 agosto
Nel pomeriggio del 4 agosto, intorno alle 18, una doppia esplosione si è verificata a Beirut, in Libano. Interi edifici sventrati, detriti ovunque.
Secondo il ministro della salute libanese sono morte 137 persone e cinquemila sono rimaste ferite. Il ministro dell’interno Hassan Diab ha detto che l’esplosione è avvenuta in un deposito dove erano conservate 2750 tonnellate di nitrato di ammonio, un composto chimico usato come fertilizzante, ma anche per produrre esplosivi.
Il presidente libanese Michel Aoun ha dichiarato che la sostanza era stata sequestrata sei anni fa e che poi era stata lasciata in magazzino nel porto.
L’agenzia di stampa Reuters, dice che all’origine delle esplosioni potrebbe esserci stata negligenza. L’incidente sarebbe stato causato da alcuni lavori di saldatura in corso nel magazzino dove era conservato il nitrato.
Inoltre nel mese scorso alcuni ispettori avevano affermato che il materiale non era custodito in modo sicuro.
Il 5 agosto il governo ha annunciato che alcuni funzionari del porto di Beirut sono stati messi agli arresti domiciliari in attesa di un’ inchiesta sull’esplosione.
Non c’è tregua all’interno della Famiglia Reale britannica, anzi ogni occasione è buona per creare nuovi dissidi. Nel mirino questa volta ci sono sempre loro, Harry e Meghan.
L’ultima indiscrezione riferisce dell’ ennesimo sgarbo che l’ ex duchessa di Sussex avrebbe fatto alla regina Elisabetta propri in occasione del suo 39 esimo compleanno.
Secondo il rotocalco britannico, la Sovrana avrebbe invitato Harry, Meghan e il piccolo Archie a raggiungerla in Scozia, per trascorrere qualche giorno insieme nella sua residenza di Balmoral.
Le date indicate da sua maestà includevano proprio i giorni del compleanno di Meghan, un’occasione per festeggiare in famiglia. Il suo invito però è stato declinato dalla coppia che ha preferito restare a Los Angeles, dove l’attrice ha organizzato un party con amici nel giardino della loro super villa in California, ed Elisabetta non l’ha presa per niente bene.
Dopo averlo ribadito più e più volte , il cantante Neil Young si è rivolto a un tribunale federale per violazione del copyright nei confronti di Donald Trump che durante i suoi comizi è solito utilizzare le sue canzoni.
“Questa denuncia non intende mancare di rispetto ai diritti e alle opinioni di cittadini americani che sono liberi di scegliere il loro candidato preferito. Tuttavia il querelante in buona coscienza non può tollerare che la sua musica sia usata come tema per una campagna di ignoranza e odio, che mira a dividere e non riflette i valori dell’ America. “Questo è ciò che si legge dalla denuncia presentata presso la corte federale di New York.
Al cantante Neil Young non piace che le sue canzoni vengano usate senza il suo permesso in contesti in cui si veicolano temi e valori nei quali egli non si riconosce.
Il risarcimento chiesto è di 150 mila dollari, una questione di principio più che di denaro.
La pandemia, le tensioni razziali, l’amministrazione di Trump hanno reso questo 2020 un anno molto difficile e le conseguenze si fanno sentire anche fra i personaggi famosi.
Michelle Obama parlando con l’ editorialista del Washington Post Michelle Norris, dell’impatto della crisi covid ha confessato di soffrire di una “lieve depressione”.
So di avere a che fare con qualche forma di leggera depressione, non solo a causa della quarantena, ma per la lotta razziale, e solo vedere questa amministrazione, la sua ipocrisia, giorno dopo giorno, è demoralizzante”.
Una condizione che ha avuto ripercussioni sul sonno , portandola a svegliarsi di notte con un senso di preoccupazione e di peso , e di essersi arresa a volte abbandonando la sua ferrea routine.
Da sempre attiva nella politica e nel sociale e simbolo di ottimismo e vitalità, l’ ex first lady si è dichiarata particolarmente convinta delle vicende legate al movimento Black Live Matters.
“Svegliarsi sentendo le notizie su questa amministrazione , ascoltare un’ altra storia di un nero che viene privato della sua vita, ferito, ucciso è estenuante. Questo ha portato un peso che non avevo mai sentito nella mia vita, ha ammesso la prima first lady afroamericana della storia degli Stati Uniti.
Ora dopo ora continua lo sversamento di tonnellate di greggio in mare della petroliera MV Wakashio, rimasta incagliata alle Mauritius nell’oceano Indiano.
Un incidente che rischia di trasformarsi in un disastro ambientale, rovinando l’ecosistema.
Il primo ministro Pravind Jugnauth ha dichiarato lo stato d’emergenza e chiesto aiuto alla Francia , che ha inviato squadre e materiale a Reunion.
La petroliera di una società giapponese si era incagliata il 25 luglio senza conseguenze per l’equipaggio che è stato fatto evacuare.
La nave-cisterna da 101 tonnellate portava sempre 202 tonnellate di diesel e 3800 di proprio carburante,
L’ arenamento è avvenuto a Point d’Esny, inserita fra le zone umide di importanza internazionale tutelate dalla Convenzione di Ramsar, e nei pressi del parco marino di Blue Bay. Il paese conta 1,3 milioni di abitanti e la sua economia dipende fortemente dal turismo, settore già duramente colpito a causa della pandemia.
Il primo ministro iracheno Mustafa al Kadhimi ha mosso i primi passi per l’ individuazione dei responsabili dell’uccisione di alcuni manifestanti.
In una conferenza stampa, come rivela il giornale Internazionale, sono stati svelati i nomi di tre esponenti della polizia di stato , che domenica 2 agosto a Baghdad hanno usato i loro fucili da caccia per uccidere tre persone e ferirne 28 in piazza a Tahrir.
I tre assassini appartengono ad un corpo speciale creato dall’ex primo ministro Adel Abdul Mahdi, all’inizio delle proteste, nell’ottobre 2019,
Nei suoi 14 mesi al potere il ministro ha negato qualsiasi responsabilità del governo nella morte di 700 manifestanti uccisi .
L’ex premier ha sempre accusato terze parti, infiltrati all’interno delle proteste, senza mai dichiarare i nomi dei colpevoli, né i motivi del loro agire.
Tra temperature che arrivano ai 54 gradi e i prolungati blackout elettrici e la diffusione del coronavirus, le proteste sono cresciute ancora di più in molte città irachene.
La festa del sacrificio, che segna la fine dell’ hajj e il pellegrinaggio alla Mecca quest’anno sono state fantasma. Niente calce nelle aree giochi, nei negozi, una situazione molto brutta con pochissime soluzioni e tante manifestazioni.
“Smettetela di chiamarmi scarafaggio baffuto, sono ancora il presidente di questo paese” sono le parole di Aleksandr Lukasenko, parole che suonano poco presidenziali.
Il presidente della Bielorussia da 26 anni è stato apostrofato ” scarafaggio baffuto”dal videoblogger Sergei Tikhanovsky, che ora si trova in una delle prigioni del paese.
La moglie del videoblogger, Svetlana è candidata alle elezioni presidenziali di domenica 9 agosto al posto del marito e potrebbe ottenere un numero di voti sufficiente a costringere “l’ultimo dittatore d’Europa” al ballottaggio.
Sergei ha colpito nel segno. I baffi del presidente sono un chiaro rimando al modello del dittatore dell’ Europa dell’ est degli anni trenta, e proprio come gli scarafaggi lui non è così facile da eliminare.
Tikhanovsky, star di youtube, ha scelto una pantofola come simbolo (perché i bielorussi uccidono gli scarafaggi con quelle)e ha cominciato a girare per le strade con una pantofola gigante sul tetto dell’automobile.
158 passeggeri atterrati ad Oslo dovranno trascorrere i prossimi 10 giorni in isolamento.
La Norvegia ha avviato misure anti-covid per chiunque arrivi dalla Francia.
Un volo amaro per questi passeggeri decollati da Nizza e arrivati ad Oslo dopo lo scoccare della mezzanotte, quando nel paese erano appena entrate in vigore le nuove misure anti-covid riguardanti proprio chi sarebbe arrivato dalla Francia.
Così i passeggeri per qualche minuto saranno costretti a dieci giorni di isolamento, per l’ obbligo di quarantena per i cittadini provenienti dalla Francia scattato nella mezzanotte dell’8 agosto, come conseguenza del netto incremento di contagi nel paese.
Stando alle tabelle dell’ aeroporto di Oslo e della compagnia aerea, il volo SK4700 sarebbe atterrato a mezzanotte in punto, peraltro in anticipo di nove minuti.
Per chi in Norvegia avrebbe dovuto trascorrere solo pochi giorni di vacanza, la quarantena potrebbe averla definitivamente cancellata.
Doveva essere un viaggio di ritorno per i 174 passeggeri indiani che stavano facendo rientro in patria dopo aver atteso mesi a causa della pandemia, m si è trasformato in tragedia.
Il volo Air India decollato da Dubai è andato fuori pista nell’aeroporto di Kozhikode.
L’incidente è avvenuto al secondo tentativo di atterraggio, reso difficile dalle forti piogge che imperversano l’India del sud.
Un Boeing 737 che trasportava oltre ai passeggeri 7 membri dell’equipaggio e 10 bambini molto piccoli.
Il bilancio parla di 20 persone decedute, tra le quali il Comandante e il Primo Ufficiale, e molti altri feriti gravi che potrebbero avere delle conseguenze fatali nelle ore successive.
L’India è chiusa ai voli internazionali fino al prossimo 31 agosto , ma il volo coinvolto nel tragico incidente rientrava nel programma di rimpatrio per i cittadini bloccati dalle pandemia.
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