2 Giugno 1946: il popolo italiano (per la prima volta anche le donne) vota al referendum sulla forma istituzionale della nuova Italia uscita, da poco più di un anno, da una guerra rovinosa. Gli italiani vogliono una rottura netta con un passato fatto di democrazia senza popolo, di un re che ha aperto le porte alla dittatura e poi di un autoritarismo che ha scelto l’alleanza con il nazismo ed una guerra scellerata fatta di rovine e di morti.
Votano a favore della Repubblica e all’ultimo re sabaudo non resta che lasciare l’Italia: la monarchia è finita. Sono da allora trascorsi 75 anni e la Repubblica Italiana è ormai un signore attempato che ha visto sfilare sotto i suoi occhi tanti avvenimenti lieti e meno lieti, ha scampato tanti pericoli, ha subito gli attacchi dei nemici comunque denominati della democrazia parlamentare, ma ha superato tante difficoltà (talora molto serie come quelle degli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso) e gode attualmente buona salute nè sembra provata da acciacchi e malanni. Certamente i virus del ceppo dell’antidemocrazia in circolazione sono molti, sicuramente qualcuno nutre la speranza (peraltro talora non molto nascosta) di un pernicioso contagio, ma il DNA della Repubblica, nata da una convergenza di posizioni politiche ed ideologiche anche diverse, è tale da offrire una valida garanzia antivirale per il futuro.
Certamente le istituzioni repubblicane hanno un continuo bisogno dell’ossigeno della memoria per combattere i tanti malanni che possono derivare dall’abbandono della democrazia parlamentare, del sostegno dei cittadini per assicurare efficienza ed efficacia all’azione pubblica (troppo spesso carente), della fiducia degli italiani in un futuro migliore nel segno dei valori fondanti della Repubblica nata 75 anni fa.
Il volumetto pubblicato da Moondo in occasione della festa della bandiera nel 2021 richiamando la memoria dei tre simboli dell’identità nazionale (l’inno di Mameli, l’emblema della Repubblica, la bandiera tricolore) ha avuto il preciso significato di sottolineare la fiducia nella Repubblica e nelle sue istituzioni.
E’ nei momenti difficili, come è quello che stiamo attraversando, che più importa la coesione sociale, il perseguimento di obiettivi comuni, la fedeltà a valori e principi sanciti in quella Costituzione che iniziò il suo cammino 75 anni fa e che è guida sicura anche per il futuro. Auguri, Repubblica.
L’inno, l’emblema, la bandiera (di Mario Pacelli, Stefano Rolando e Francesco Tagliente (edizioni Moondo, 15 mar. 2021) si può acquistare su Amazon Libri al costo di € 5,00.
Apollo e Dafne (Ovidio, Metamorfosi, libro I). “Fer pater… opem… qua nimium placui mutando figuram!”.…
Il LinkedIn Top Post di oggi è di Marco Loguercio che ci introduce al tema…
L’autore ci svela il suo segreto, non è stata la conoscenza a portarlo in alto,…
Negli ultimi anni è cresciuto un sentimento contrario alla produttività sempre più diffuso tra i…
Si conclude domani a Roma, alle ore 10.30, presso l'Archivio di Stato, Sala Alessandrina -…
Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…