Affrontare in un articolo di giornale i problemi della pandemia in corso di sviluppo è difficile in ogni zona dove è presente il contagio. La natura del Coronavirus resta ancora indecifrabile e sostanzialmente sconosciuta per i suoi effetti nel tempo, le fake news complottistiche, catastrofistiche si accavallano le une alle altre e così via.
In Italia la cosa diventa presso che impossibile. Le domande si moltiplicano in modo esponenziale:
I problemi sono tanti e non vì è a chi rivolgersi per avere risposte. Per leggere i chilometrici decreti del Governo occorre un tempo superiore a quello preventivato per la la pandemia.
Una cosa utile potrebbe essere quella di rileggersi la Storia che si vuole essere Magistra vitae (Maestra di vita).
I Romani della Repubblica, prima che la loro vita fosse sconvolta dalle immigrazioni ebraiche e cristiane (con costumi di vita che non dovevano essere molto diversi da quelli degli Islamici di oggi: vedere assolutamente su Netflix “Il Califfato”, un bel serial svedese, perché molto istruttivo) si fondavano molto, per la soluzione dei loro problemi, alla ragione, alla logica, alla sperimentazione, al pragmatismo. A differenza dei loro discendenti dell’Impero se erano colpiti da una calamità non confidavano nella Preghiera di Rabbini ebraici o dei Sacerdoti cristiani o ancor meno in un’Idea Magica utile per la soluzione dei loro problemi, ma capivano che anche una pluralità di centri decisionali regolarmente eletti (due consoli e il Senato) potevano essere di troppo per esercitare un summum imperium e nominavano (dicebant) un dictator (appunto da dictus, nominato) che durava in carica sei mesi, come previsto dalla loro Costituzione, e aveva il compito specifico di fronteggiare l’emergenza.
Noi dell’Europa continentale, che secondo autorevoli intellettuali avremmo perso le nostre radici greco-romane e acquisito quelle giudaico-cristiane, oggi possiamo fare affidamento solo sulla preghiera del Capo dei Rabbini o del Papa (e, naturalmente, di tutta l’ampia schiera di Cardinali, Vescovi e Parroci) per ottenere da Dio la fine della confusione regnante tra gli eletti dal popolo.
Secondo pareri molto autorevoli non vì sarebbe altro da fare. E ciò, anche se il popolo italiano, nonostante i sostegni offerti al Governo in carica da interessati (alle nostre disgrazie) partner Europei (soprattutto Germania e Francia) o di altri continenti (Cina, per esempio, in vista di affari futuri), ha ormai piena consapevolezza che chi lo amministra non goda più di alcun favore popolare (voti prossimi allo zero, come la nostra crescita economica), soprattutto dopo l’insipienza, l’improvvisazione, il pressapochismo, di cui ha dato ampia e ripetuta dimostrazione nella gestione dell’emergenza coronavirus.
Duemila anni di pensiero condizionato e mai libero hanno “immunizzato”, infatti, gli Italiani se non contro gli agenti patogeni, nei confronti delle irrazionalità degli uomini politici: subiscono di tutto come portatori asintomatici del virus del peggior governo del mondo civile.
E’ probabile, quindi, che la nuttata degli Italiani non finirà quando spunterà il sole in altri Paesi che usano il raziocinio. E’ solo augurabile che, in un tale marasma, finita la caccia alle Streghe si dimostri possibile il soccorso dei Draghi.
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