Riceviamo e pubblichiamo.
Moondo aderisce all’appello e cercherà di dare il suo contributo alla discussione, stimolando da subito le firme del giornale, al fine di aprire un dibattito ed una riflessione sulle idee proposte dal comitato promotore de “La Transizione”. Nei prossimi giorni pubblicheremo gli interventi di quanti vorranno dire la loro sull’argomento.
Abbiamo scritto, insieme a molte associazioni e personalità, un appello per un incontro il 3 e 4 settembre a Frattocchie perché sentiamo forte l’urgenza delle cose che stanno precipitando intorno a noi.
Da anni ci interroghiamo, ognuno per la sua parte e per la sua personale ricerca, su ciò che sta accadendo e su quello che sarebbe necessario fare.
La diversità dei e nei linguaggi, invece di produrre “in avanti”, come frutto di analisi nuove e tentativi di comprendere i processi di trasformazione in atto nel mondo, si è prodotta “all’indietro”, trasformandosi in una vera e propria “diaspora” nel tentativo di inquadrare il nuovo con le vecchie parole delle analisi precedenti.
Il passaggio storico che l’umanità tutta sta attraversando e con essa tutte le forme di vita del pianeta, rischia di mettere in forse la stessa prosecuzione della civiltà umana per come si è andata sviluppando nei millenni.
Fattori come l’impatto del digitale nel poter fare dell’uomo (dall’Intelligenza Artificiale e la robotica per arrivare alla capacità di intervento sui Codici Genetici dei viventi), sommati alle criticità prodotte dall’andamento velocissimo della popolazione – in poco meno di due secoli un aumento di più di 10 volte -, al modello di produzione e di consumo, con la conseguente riduzione drastica delle risorse disponibili, l’inquinamento, l’alterazione degli equilibri ambientali, di habitat, di ipersfruttamento dei suoli e delle acque, con le conseguenze “complesse” dei loro effetti, gli squilibri nella distribuzione delle ricchezze prodotte, stanno determinando una riduzione degli spazi di “semplice amministrazione” dell’esistente.
La crisi pandemica rappresenta solo un ulteriore fattore di accelerazione di processi profondi e che segnalano l’impossibilità del semplice “ripristino”.
Serve una accelerazione nel progettare una forma nuova di organizzazione del saper fare, delle conoscenze, della gestione dei dati e le loro stesse finalità di accumulazione e sfruttamento.
In altre parole serve un progetto per La Transizione da un modo di produzione ad un altro. Sappiamo che tali passaggi rappresentano l’aprirsi di fasi di instabilità generali ma il 2008 e la pandemia hanno determinato l’emersione esplicita di un passaggio storico al quale occorre dare un segno democratico. L’alternativa a lasciar andare a se stesso il processo è il determinarsi di una società sempre più concentrata sia nelle forme del potere sia nelle ricchezze accumulate e con un forma di produzione a fortissimo impatto sul pianeta.
I territori del digitale, pur potenti e dirompenti, possono essere molto “porosi” e consentire “vie di uscita” dagli schemi che le vecchie forme della produzione non consentivano. Proprio il livello di conoscenza raggiunta dall’umanità consente oggi di riprogettare le forme e l’impatto della vita umana.
Ma serve teoria nuova e pratiche di nuova generazione. Non è più possibile aspettare. Il cambio è divenuto obbligato per la stessa nostra sopravvivenza!
Per questo motivo alcune associazioni stanno raccogliendo la disponibilità a partecipare ad un appuntamento a Frattocchie il 3 e il 4 settembre per far fare un salto politico e organizzativo ad una elaborazione che da anni attraversa, a diversi livelli e consapevolezze, molte delle associazioni e personalità del nostro paese.
A Frattocchie faremo nascere una “Rete della Transizione” che potrebbe configurarsi con l’aggiunta al nostro nome associativo o personale, se lo si desidera, di un “suffisso” come “nome associazione/persona – La Transizione”. Ovviamente tutto sarà deciso collettivamente nell’incontro di settembre.
La due giorni sarà organizzata in due sessioni: la prima relativa alla condivisione delle analisi su La Transizione e la seconda relativa alle forme di organizzazione (digitale e analogica) che prenderemo per proseguire il lavoro politico.
L’appuntamento a questa nuova fase della politica è aperto a tutte le persone e associazioni o gruppi che concordano con la lettura del processo di Transizione e non riguarda solo il nostro paese. Chiediamo a chi è interessato a contribuire alla costruzione di questo appuntamento con le proprie elaborazioni e la con partecipazione fisica a Frattocchie.
Il comitato promotore de La Transizione
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