Cara piccola Lou,
sei solo una dodicenne, sorridi alla vita e credi nei sogni, la tua innocenza, la tua gioia di vivere, amore mio è la mia gioia, il tuo sorriso è il mio. Ti proteggerò sino a che potrò dal male, dalla cattiveria, come tutte le mamme il mio sguardo attento non ti abbandonerà mai.
Ma sarò sempre in grado di farlo? E’ una domanda a cui non c’è una risposta, quello che posso fare e quello che ho fatto e che farò è educarti, raccontarti, parlare con te, aprirti gli occhi e avere fiducia negli altri. Si, piccola principessa, il mondo è fatto di principi azzurri e di orchi, è fatto di bene e male e non bisogna mai smettere di credere negli esseri umani. Sei una giovane donna, che dovrà imparare a distinguere, a scegliere, a non accettare ciò che non sono tue scelte.
Crescere non sarà sempre facile, ma lo farai a testa alta, senza paure e senza timori, felice e consapevole di essere una donna. Essere donna, non è essere più debole, essere donna ti deve riempire di orgoglio e coraggio, non abbassare mai lo sguardo e ti prego non smettere mai di essere felice di esserlo. Non accettare, se non con un sorriso amaro e ironico, i complimenti che ti faranno come se fossi un uomo: “hai le palle, sembri un uomo, sei una donna cazzuta, porti tu i pantaloni in famiglia…” , non sono complimenti , dovrai sempre ricordarti che un complimento non è per forza essere definita con caratteristiche maschili.
Indossa la gonna, la minigonna, i tacchi, truccati e sentiti femminile, senza temere il giudizio, essere belle e femminili, non è un reato e se qualcuno tenterà di intimidirti e giudicarti non cambiare la tua vita. Il giudizio altrui non deve condizionarti e non è una giustifica o un alibi per chi proverà a farti sentire colpevole o fuori luogo. Chi ti appella per strada non conoscendoti non merita la tua attenzione e la tua rabbia, ma solo una vigile capacità di percepire un pericolo.
Nessuno deve toccarti se non per amore e affetto, nessuno deve abusare della tua fiducia, nessuno deve pensare che tu sia un oggetto. Ama follemente, vivi la vita con emozione, passione e intensità ma non permettere a nessuno di possederti, di trasformare passione e amore, in insana gelosia, in possesso, in maniera sconsiderata. Baci e abbracci, niente schiaffi, niente minacce, niente “stai zitta”, testa alta, vita mia, l’amore non può includere la violenza di nessun tipo da quella psicologica a quella fisica.
Sei una donna, ed è una meraviglia esserlo, sarai una madre e la storia si ripeterà. Ieri insieme ci siamo fatte con il rossetto un segno rosso sotto gli occhi e tutto il giorno dentro e fuori casa lo abbiamo mostrato senza se e senza ma, hai colorato le facce dei tuoi compagni di classe maschi e femmine, dei tuoi professori, e a testa alta sei andata in giro, in autobus ovunque con scritto sul tuo viso che sei #controlaviolenzasulledonne, che il 25 novembre è una data simbolica ma che noi il 25 novembre lo viviamo tutti i giorni.
Ricordati che oltre a difenderti, non dovrai mai girare lo sguardo se accanto a te ci fossero vittime, non dimenticare la solidarietà, la tua vicina sull’autobus, la tua compagna di classe, la signora dietro la finestra, molte donne sono vittime anche dell’omertà e dell’indifferenza di altre donne. Abbiamo vissuto in tanti luoghi, ci hanno sempre colpito le donne, la loro fierezza, la loro inesauribile voglia di vita, la determinazione, la forza, il coraggio, in Occidente, in Oriente, al Nord, al Sud.
Nessuno deve toglierti il sorriso, se un amore o una relazione finiscono la soluzione non è la morte. La paura non deve essere il tuo pane quotidiano. Quelle scarpe rosse che invadono le piazze sono il simbolo di chi siamo e di chi ha deciso di lottare per tutte, il segno rosso sul volto di ognuno di noi è una testimonianza, è solidarietà e condivisione.
La violenza economica, la violenza psicologica, la violenza velata o no che si vive sui posti di lavoro, la violenza verbale ed il sessismo, mia piccola Lou, sono cose che mi auguro tu non conoscerai mai, ma dovrai saperle riconoscere e combattere per te e per le altre. Io l’ho fatto per me e per le altre.
Non smettere di amare, perché il rischio che la paura, la diffidenza, l’ansia ti porti a non amare, a non fidarti, a non abbandonarti ai sentimenti, è questa una delle violenze peggiori che vengono inflitte alle donne. Le donne come te saranno il futuro, un futuro che spero veda diminuire ogni forma di violenza e di minaccia, un futuro in cui il rosso torni ad essere solo amore e non sangue.
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