di Lamberto Baccioni
Esistono in IPER di alto livello delle aree di presentazione e promozione di vini in cui il prodotto viene valorizzato dalla presenza dello stesso produttore che lo presenta descrivendolo e proponendo un brindisi . Ma l’olio non è il vino. L’olio di eccellenza ha bisogno di un ambiente specifico dove si possa apprezzare la sua funzionalità sensoriale: l’olio non si beve, si mangia. L’olio è un ingrediente di pregio, come il tartufo: pochi grammi cambiano il profilo sensoriale del cibo. Ed è questo che va fatto apprezzare ai consumatori interessati a capirlo.
Preferisco pensare che gli ambienti dove fare promozione siano quelli degli Chef, delle Food Boutique, degli eventi di alta gastronomia, delle grandi manifestazioni internazionali. Ecco una riflessione che ho fatto sul tema del Convivio dei sensi dell’olio.
Ho un sogno: vedere la nascita di una nicchia di mercato destinata agli oli di eccellenza che siano ottenuti da produttori di eccellenza per clienti colti ed esigenti pronti ad aggiungerli ai loro cibi preferiti per conferire loro colore profumo e sapore personalizzandoli e caratterizzandoli.
In questo sogno i produttori di eccellenza sono credibili perché sono competenti ed onesti e quindi trasparenti. Sono pronti a garantire il loro prodotto, sino all’arrivo sulla tavola del loro cliente. Curano tutte le fasi della filiera, comprese le condizioni di distribuzione, perché dopo aver lavorato e sofferto per un anno non possono abbandonare il loro prodotto nelle mani del caso o peggio in quelle di una distribuzione disattenta e impreparata. Mai accetterebbero di veder rovinata la loro immagine per colpevole trascuratezza!
E allora sempre nel mio sogno questi produttori si incontrano si conoscono si stimano si fidano e decidono di fare sistema per arrivare insieme sulle tavole dei loro clienti, ovunque essi siano, pronti a garantire l’eccellenza del loro olio. Nel mio sogno lavorando insieme questi produttori di eccellenza si aiutano si informano si organizzano si dotano di competenze interne ed esterne per essere i migliori non solo nel contenuto delle loro bottiglie ma anche nelle forme delle loro bottiglie delle loro etichette dei loro messaggi delle loro iniziative di cultura formazione promozione.
Nel mio sogno questo sistema si chiama OlioSapiens e mi piacerebbe che diventasse realtà. E mi piacerebbe partire per questa avventura con alcune persone di eccellenza sapendo che il percorso è lungo e difficile.
Il tema su cui stiamo riflettendo è complesso da realizzare perché ancora non si è consolidato il segmento degli oli di eccellenza e, se per la produzione è “solo” questione di competenza ed onestà, per la parte della filiera che arriva alla tavola del consumatore sono da risolvere alcuni nodi:
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