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L’Isis rivendica gli attentati nello Sri Lanka

L’Isis ha rivendicato gli attentati nello Sri Lanka con questo comunicato: «Coloro che hanno condotto l’attacco che ha preso di mira membri della coalizione a guida Usa e cristiani nello Sri Lanka l’altro ieri sono combattenti dello Stato islamico». I morti intanto sono diventati 321, di cui 40 bambini, i feriti più di 500. Per il ministro della Difesa Ruwan Wijewardene il massacro sarebbe una risposta alla strage delle moschee compiuta a Christchurch dal suprematista australiano Brenton Tarrant (49 morti). Finora gli arresti sono 40, gli ordigni ritrovati 87. I gruppi islamisti locali sospettati dell’attentato sono il National Thawheed Jamaat e il Jammiyathul Millathu Ibrahim. Secondo il governo avrebbero agito con il supporto di una rete internazionale e probabilmente anche di militanti dello Stato Islamico.

Sri Lanka attentato di Pasqua oltre 290 morti

Sotto accusa però c’è anche lo stesso governo: avrebbe ignorato i diversi allarmi dell’intelligence indiana e i rapporti delle agenzie di sicurezza interne che avevano avvertito della possibilità di attentati su vasta scala contro obiettivi religiosi. Secondo il ministro delle Riforme economiche e della distribuzione pubblica dello Sri Lanka Harsha De Silva la colpa non è dell’intelligence ma della «mancanza di circolazione interna delle informazioni a persone capaci di agire. Un promemoria era stato inviato al ministero della Difesa che lo indirizzò poi all’Ispettore Generale della Polizia, che poi lo ha inviato a varie altre persone, quindi non c’è stato un fallimento dell’apparato di intelligence. È stato un fallimento di attuazione di ciò che doveva essere attuato. Quindi, la domanda è perché non è stato fatto» [Rep.]

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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