Come tutti i giorni ecco tre estratti dall’Anteprima di Giorgio Dell’Arti del 26 marzo 2018.
La pornostar Stormy racconta come sculacciò Donald Trump
La pornostar Stormy Daniels si è presentata davanti alla telecamere della trasmissione della Cbs 60 minutes e ha raccontato per filo e per segno la sua relazione sessuale con Donald Trum. I fatti risalgono al 2006, quando lei aveva 27 anni e Trump 60. All’epoca lui era già sposato con Melania, che aveva appena partorito il loro figlio Barron. Stormy, 39 anni e 275 film porno in carriera, ha ricostruito così il loro primo incontro: «All’inizio lui parla solo di se stesso, vanta i propri successi, mi mostra il suo ritratto sulla copertina di Time. Io reagisco sfottendolo, gli dico che qualcuno dovrebbe sculacciarlo con quel magazine. Girati e togliti i pantaloni, gli dico. Lui obbedisce e io lo sculaccio, bonariamente. Da quel momento cambia atteggiamento, dice che sono speciale, che gli ricordo sua figlia». Nel 2016, poco prima dell’inizio della campagna elettorale, la Daniels è stata pagata 130 mila dollari dall’avvocato personale di Trump Michael Coen per mantenere il silenzio sulla storia (firmò un contratto). Diversi esperti legali consultati dalla Cbs sostengono che si tratta di una violazione delle leggi sulla campagna elettorale: tecnicamente un finanziamento illecito (da parte dell’avvocato Cohen al candidato Trump) perché non dichiarato [Pompetti, Mes].
La famiglia Di Battista parte sei mesi per l’America
Alessandro Di Battista fa sapere che il primo giugno partirà per un lungo viaggio nel continente americano con la compagna Sahra e il figlio. «In 6 mesi, come abbiamo sognato, gireremo California, Messico e Guatemala, raccontando le periferie del mondo» [CdS].
Sudcoreani
I dipendenti pubblici sudcoreani stanno in ufficio mille ore in più all’anno degli statali degli altri paesi sviluppati, un record che a quel governo non piace, si pensa mascheri qualche antico senso di colpa oppure è in questo stakanovismo che va cercata la spiegazione dell’infertilità femminile, ormai le donne sudcoreane non generano più di 1,07 figli a testa. Quindi da giugno una legge ridurrà la settimana lavorativa dalle attuali 68 ore a 52 e dal primo aprile ogni venerdì alle 20 i computer dei dipendenti pubblici verranno spenti d’autorità, si punta anche a disattivarli, qualche settimana dopo, dalle 19. Intanto però sette statali su dieci hanno fatto domanda perché sia loro concessa, sul punto dello spegnimento dei computer, una deroga, c’è tra l’altro il problema di non fare brutta figura con i capi, ecc. [Santelli, Rep].
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