In Gran Bretagna si può partorire e poi pretendere di essere certificati come padri. James Hansen: «Una Corte sta esaminando il caso di un uomo transgender (un ex donna, identificato con la sigla Tt) che ha partorito un figlio, Yy. Per la giurisprudenza inglese Tt, nato biologicamente femmina, è stato “reso” maschio dal governo britannico attraverso l’emissione di un Gender Recognition Certificate. Finora ne sono stati rilasciati solo 4.910 e non prevedono l’obbligo di una “riassegnazione chirurgica” degli organi riproduttivi. Pertanto, a giorni dalla certificazione da maschio, Tt ha potuto farsi mettere incinto attraverso l’inseminazione artificiale.
Dopo il parto, ha invocato il diritto di figurare ufficialmente come padre e non più madre dell’incolpevole Yy». Problema: parecchie leggi britanniche identificano come “madre” chiunque porti a termine una gravidanza. Secondo gli avvocati di Tt si tratta di leggi discriminatorie [ItaliaOggi].
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