Sfogliando il New York Times

Mentre gli americani cambiano sul razzismo, il presidente ci dà dentro

Sfogliando il New York Times del 12/06/2020

Associazioni sportive chiedono ai tifosi di non usare bandiere federali; il Pentagono e qualche senatore repubblicano sono disposti a cambiare il nome di alcune basi militari; grandi industrie si schierano contro l’ingiustizia razziale; la maggioranza anche dei conservatori riconosce qualche giustificazione alle marce di protesta. Eppure, con l’opinione pubblica cambiando rapidamente sul razzismo in America, c’e’ ancora una stella che brilla al contrario: il presidente. Che suggerisca di sparare ai dimostranti o di scatenargli contro i cani, che difenda i nomi della basi o che dica che i suoi sostenitori “amano la gente di colore”, Trump sembra sempre piu’ una reliquia culturale, distaccata non solo dai dimostranti nelle strade, ma anche dal paese politicamente di centro e persino da molti alleati repubblicani e i suoi stessi leaders militari.

PRIMA PAGINA

  • La polizia respinge le affermazioni di Trump su complotti della Antifa. La polizia ha arrestato centinaia di dimostranti, molti accusati di crimini anche gravi. Ma in nessun caso e’ emersa un legame l’associazione di antifascisti attivisti conosciuta come Antifa. Trump e i suoi collaboratori, compreso il ministro della giustizia Barr, sostengono senza alcuna prova il contrario.
  • Emerge una brutta realta’ e i mercati crollano. Dopo tre mesi di risalita, la borsa ieri e’ crollata, quando gli investitori hanno deciso che non potevano piu’ comportarsi come se l’economia americana si fosse gia’ ripresa dai disastri dell’epidemia.
  • Veterani di colore ricordano con dolore i nomi delle basi. Onorare i confederati ( esponenti militari e civili degli stati del sud contrari all’unione e favorevoli alla schiavitu’ ) e’ uno schiaffo in faccia. Molte basi militari portano ancora oggi i nomi di confederati e con l’attuale movimento politico si cerca di cambiarli. Trump e’ naturalmente contrario.
  • Generale dispiaciuto di aver partecipato alla foto organizzata da Trump. Il generale Mark Miley, capo massimo dei militari, si dichiara dispiaciuto di aver partecipato alla famosa foto organizzata da Trump di fronte a una chiesa vicina alla Casa Bianca. “La mia presenza …ha creata la percezione che i militari siano coinvolti nella politica interna”.

PAGINE INTERNE

  • Biden contro Zuckerberg. Nella campagna elettorale, Biden chiede ai suoi sostenitori di spingere Facebook verso regole piu’ severe su dichiarazioni false o piene d’odio.
  • Un impianto per la carne piu’ sicuro. In un’industria dove i lavoratori sono spesso uno attaccato all’altro in una linea, gli stabilimenti stanno iniziando cambiamenti per proteggerli dal contagio.
  • Trump e Erdogan legano bene. Le relazioni fra Stati Uniti e Turchia sono per il momento a un punto ottimale.
  • Una super-potenza o no? Una campagna per una forte economia basata sui lavoratori a basso livello salariale, porta molti a domandarsi se la seconda economia al mondo sia davvero cosi’ prospera o no.
  • L’Unione Europea e’ pronta ad accusare Amazon. In un caso che si dibatte da piu’ di due anni, la Commissione Europea si appresta ad accusare Amazon di reati per monopolio.
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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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