Merita il massimo dei voti il ristorante di Andrea Aprea, chef talentuoso di Vun, due stelle Michelin dal 2018, ospitato dal Park Hyatt Milano, a due passi dalla bellissima Galleria Vittorio Emanuele e dal Duomo. Tecnica e innovazione sono alla base della sua cucina, che parte dalla tradizione (soprattutto campana, sua terra di origine) per trasformarsi in piatti ricercati e molto originali, pronti a stupire prima gli occhi e poi il palato. È questo il caso della caprese, piatto simbolo dello chef, dove una sfera sottilissima di zucchero bianco racchiude una spuma di mozzarella di bufala, adagiata su del pomodoro e su della crema di basilico, con un pezzetto di acciuga a stemperare la dolcezza dell’insieme.
Eccellente anche il risotto con limone, rosmarino, capperi croccanti e due mini tartare di gambero rosso, perfettamente mantecato ed equilibrato nei sapori. Ottimi sono stati anche i diversi appetizer gentilmente offerti e serviti a inizio pasto, come “l’aperitivo all’italiana” (spritz, patatine e olive) qui trasformato in una sfera croccante ripiena di spritz, un fagottino di patata e una tartelletta con crema di olive che sembrava un delizioso cioccolatino; particolare anche lo sgombro in agrodolce con crema di melanzane e menta, il tutto servito con del buon pane fatto in casa e con dei grissini e sfogliette al pepe, accompagnati da una ciotolina di ottimo olio siciliano versato al tavolo direttamente dalla bottiglia a norma.
Scenografico il pre-dessert: un cestino di limoni della Costiera Amalfitana sui quali viene versato dell’azoto liquido che sprigiona l’essenza agrumata che andremo a ritrovare nel sorbetto e nella crema al limone.
In chiusura uno squisito dolce-salato chiamato Orzo, dove la crema fatta con il cereale viene adagiata su una frolla e su uno strato sottilissimo di crema di banane, e sulla cui sommità ci sono due piccoli cilindri di banana caramellata e capperi croccanti e a fianco un gelato ai capperi su del crumble dolce.
Da applauso anche la piccola pasticceria, in particolar modo per la tartelletta con crema di violetta, dal sapore intenso e persistente. La carta prevede due menù degustazione, Percorsi Partenopei a 145 euro e Viaggiando da Nord a Sud a 165 euro, mentre chi vuole scegliere à la carte ha due opzioni che prevedono 3 portate a scelta a 115 euro e 4 portate a 145 euro.
Ben strutturata la carta dei vini che contempla nomi importanti dell’enologia italiana e internazionale con ricarichi che, ovviamente, tendono verso l’alto, così come la proposta alla mescita, ben scritta ma con rincari che inducono a scegliere più una bottiglia che un calice.
Il locale, posizionato al pian terreno dell’albergo e con un’entrata indipendente su Via Silvio Pellico è elegante e minimalista, con tavoli ben distanziati e con una bella mise en place e degli stupendi anthurium rossi a dare quel tocco in più.
Servizio: Professionale e cortese, pronto a spiegazioni e consigli.
Voto 5/5
Vun, Via Silvio Pellico, 3 – Milano. Telefono 02/88211350
Recensione tratta da La Pecora nera Editore
Apollo e Dafne (Ovidio, Metamorfosi, libro I). “Fer pater… opem… qua nimium placui mutando figuram!”.…
Il LinkedIn Top Post di oggi è di Marco Loguercio che ci introduce al tema…
L’autore ci svela il suo segreto, non è stata la conoscenza a portarlo in alto,…
Negli ultimi anni è cresciuto un sentimento contrario alla produttività sempre più diffuso tra i…
Si conclude domani a Roma, alle ore 10.30, presso l'Archivio di Stato, Sala Alessandrina -…
Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…