La cultura e l’arte sono sempre stati il segno distintivo di una civiltà. Quando pensiamo alle società antiche, ai nostri predecessori su questo pianeta, l’unico modo che abbiamo per entrarne in contatto è lo studio degli usi e dei costumi attraverso le testimonianze che il tempo ci ha concesso.
L’arte, la letteratura, i monumenti storici o funebri sono una sorta di “Filo di Arianna” lungo il corridoio del tempo che permette a storici, archeologi e professionisti di restituire all’umanità le sue origini.
Sono sempre stata affascinata ed incuriosita da questo mondo, ma nel tempo ho maturato la consapevolezza che archeologia, storia, enogastronomia sono in realtà i principali motori del nostro presente. Il contributo dispensato non solo in termini di conoscenza, ma anche in termini di attrattiva turistica e quindi economica, è decisamente importante.
Preservare il nostro Patrimonio identitario, unico e vastissimo, o il patrimonio paesaggistico è un compito tanto importante quanto difficile. Diffondere la cultura e sensibilizzare il pubblico alla conoscenza lo è altrettanto, soprattutto in una società come quella attuale in cui i valori sono completamente cambiati rispetto al recente passato.
Moondo.info e Viterbo Moondo Local, così come tutti gli altri magazine editi da CuDriEc, da sempre si pongono l’obbiettivo di diffondere cultura a più livelli, attraverso il dialogo, il confronto e l’accettazione delle diverse idee, ma soprattutto attraverso i contributi di professionisti di settore.
Viterbo Moondo local ha in quest’ottica avviato un’importante collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale per riuscire a contestualizzare l’esperienza del lettore locale e non solo, raccontando il territorio da un punto di vista nuovo e spesso sconosciuto, ma anche per promuovere la storia, le tradizioni ed il vissuto di civiltà antiche in un territorio che ha molto da raccontare.
E’ fondamentale, soprattutto in momenti come quello attuale, che gli enti trovino dei canali di diffusione del loro operato perché le limitazioni sulla possibilità di organizzare mostre, eventi o visite ai musei è decisamente penalizzante per il lavoro che quotidianamente viene svolto.
Il valore della diffusione è però fondamentale anche per gli appassionati, che in questo periodo vivono un digiuno culturale forzato, per cause di forza maggiore. La pandemia ha colpito non solo la nostra salute, ma anche il nostro equilibrio spirituale, mentale e culturale, ha sovvertito in un istante le nostre priorità e ci ha sottratto il piacere di viaggiare, conoscere, vedere e raccontare. Il virus ha colpito pesantemente la scuola, centro di formazione delle generazioni future, il teatro, i musei, la musica, il cinema e tutti gli ambienti in cui si “respirava” un po’ di sapere e si poteva nutrire la mente. Tutto ciò non può non avere una ricaduta negativa anche sulla quotidianità e sulla società, sui rapporti sociali sempre più tesi e difficili.
La nostra fortuna è vivere in un’epoca in cui la tecnologia riesce a superare ogni barriera e possiamo quindi accedere a visite virtuali in un museo oppure alla visione di uno spettacolo via web, anche se diciamocelo l’emozione di calpestare il terreno su cui hanno lottato, gioito, giocato o camminato le antiche civiltà o respirare il fruscio della storia antica è ben altra cosa.
In questo continuo cambiamento di prospettive, di metodologie di interscambio, obbligato o circostanziale, si inserisce il nostro progetto: diventare amplificatori di cultura dando voce ed eco a professionisti competenti, affinché l’amore e l’interesse per la cultura, la tradizione, le origini dei nostri popoli non vengano ad affievolirsi lasciando spazio solo al vuoto emotivo.
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