Ieri al Pantheon un flash mob, per la precisione un “real flash mob” organizzato nell’ambito delle iniziative “Musicians for Climate Change Action”, altre iniziative in diverse piazze italiane. Il motore propulsivo è un’artista, pianista, ma soprattutto una calamita di energia, Gregory Burk, moltissimi i musicisti e le persone che aderiscono alle sue iniziative e al grido musicale che lancia per salvare il nostro pianeta.
Strumenti da strada, tamburi, maracas, megafoni di cartone colorati, percussioni e qualsiasi cosa faccia musica, ritmo e coro. “La musica attraversa tutte le culture e generazioni. E’ il suono vivente dell’umanità – dichiara Greg nel frastuono della piazza e con sottofondo di tamburi – Vogliamo usare il potere della musica per portare urgenza a questa crisi ambientale. Vogliamo un futuro giusto per l’umanità” .
Insieme girando intorno alla fontana, in uno dei luoghi più belli e suggestivi di Roma si canta “Don’t stop the music, stop climate change”, un mantra che incuriosisce i moltissimi turisti in fila per visitare il Pantheon, chi si aggrega, chi fa video, chi inizia a ballare mentre sorridenti e colorati si intona “We are family, we don’t have planet B”. Per due ore con fiato, ritmo e cuore , persone di tutte le età , nel cuore pulsante di Roma hanno manifestato, in maniera originale, per salvare il Pianeta e interrompere la corsa alla distruzione.
La Terra siamo noi, non bisogna dimenticarlo!
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