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NIAF, Columbus Citizens: se ci siete battete un colpo

Partecipando ad una qualsiasi serata di gala della National Italian American Foundation (NIAF) a Washington D.C., dove tra l’altro si trova la sua sede, si rimane sbalorditi dall’alto numero di soci, tra i suoi 10.000, che sono personaggi importanti nel settore della finanza, economia, industria, accademia, e del mondo politico americano.

Non di minor importanza, seppur con soli 550 soci, é la Columbus Citizens Foundation, che ha una sede imponente a New York City ed organizza annualmente la festa del Columbus Day. Per la Columbus la forza é nei soci e nel CdA, ricco di membri nei settori dell’edilizia ed immobiliare.

Entrambe sono ricche ed influenti organizzazioni che si professano molto attive nella diffusione della cultura italiana, dell’insegnamento della lingua italiana, dell’arte e nel generare fondi per progetti in Italia.

É scontato che come centri di “networking” queste due organizzazioni italo-americane siano molto efficaci, ma quanto le loro attivitá di supporto siano utili alla comunitá italiana in America, rimane ancora da dimostrare. Un esempio potrebbe venire dal disinteresse che queste mostrano verso un giornale come “AmericaOggi”, unico quotidiano in lingua italiana  nelle Americhe (che pubblica tutti i giorni, eccetto Natale e Capodanno, mentre i giornali in Italia non escono in ben sei occasioni).

Come é noto e, dovrebbero sapere anche NIAF e Columbus, “AmericaOggi” non naviga in buone acque. La pandemia ha contribuito di molto alla riduzione della diffusione del giornale, assieme ad altre cause, come la riduzione del numero di edicole, l’alto costo di produzione e la riduzione della pubblicitá tabellare. Tanto che negli ultimi anni il quotidiano ha dovuto dipendere per la maggior parte dai sussidi del governo italiano, che non é celere nell’elargire contributi per operazioni fuori Roma, anche se queste apportano risultati di interesse nazionale (pensiamo all’esportazione dei prodotti italiani e all’influenza politica e culturale).

Per queste due organizzazioni, “AmericaOggi” dovrebbe rappresentare il loro principale collegamento con l’Italia e la base della loro influenza in America. Senza un quotidiano italiano di vasta diffusione come é “AmericaOggi”, sia NIAF che Columbus sarebbero come delle case senza fondamenta, facili da sgretolarsi. 

In Italia sia NIAF che Columbus sono poco conosciute e quei rari politici ed accademici italiani che le conoscono, le usano come “photo-op” quando si recano in visita agli Usa.

Se queste associazioni vogliono continuare ad avere rilevanza in America ed avere un minimo di influenza in Italia, devono assolutamente inserire nei loro piani strategici il supporto ad “AmericaOggi”, affinché il quotidiano possa rafforzarsi per servire e continuare ad essere la voce della comunitá italo-americana. 

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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Tag: NIaf

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