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Nibali travolto da una moto si ritira dal Tour

Nibali travolto da una moto si ritira dal Tour

La maglia gialla Geraint Thomas ha conquistato quella che era considerata la tappa regina del Tour de France 2018, con l’arrivo sulla leggendaria Alpe d’Huez. Il corridore del team Sky ha tagliato il traguardo davanti a Dumoulin, Bardet e Froome. Ma l’episodio della giornata è stata la caduta di Vincenzo Nibali: a circa 4 km dal traguardo una moto dell’organizzazione ha buttato a terra l’italiano che stava rispondendo all’attacco di Froome in testa alla corsa e sembrava in grado di competere per conquistare la vittoria. Nel punto dell’incidente c’era molta confusione, come del resto lungo quasi tutti i 21 tornanti della salita finale, e troppa gente in mezzo alla strada. Nel caos totale si è creata una strettoia proprio dove cominciava la parte transennata della corsa, a 4 km dalla fine, e ne ha fatto le spese Nibali che è riuscito ad arrivare settimo  con 13” di ritardo dal primo anche perché, dopo la caduta, i big della corsa tra cui Froome, Thomas e Dumoulin avevano deciso di attenderlo. In serata poi il ciclista siciliano è stato ricoverato e sottoposto a radiografia e i medici hanno riscontrato una sospetta frattura vertebrale che lo ha costretto al ritiro dal Tour.

Marchionne ha problemi di salute, Fca non parla

Sergio Marchionne sta male, è ancora convalescente e rischia di saltare la presentazione dei risultati semestrali di Fca fissata per mercoledì prossimo. L’operazione chirurgica a cui è stato sottoposto lo scorso 5 luglio in una clinica svizzera – dalla Fca hanno parlato vagamente di un intervento alla spalla destra – ha infatti un decorso più lungo di quello ipotizzato in un primo momento. L’ultima uscita pubblica di Marchionne è del 26 giugno. Il suo addio alla guida di Fca è previsto per l’aprile 2019. I nomi più accreditati per la successione sono quelli di Alfredo Altavilla, di Richard Palmer e di Michael Manley, capo di Jeep

«L’eventuale e probabile assenza di Marchionne a un appuntamento in cui la sua presenza è solitamente data per scontata, pone così un problema molto serio di comunicazione ai mercati: Marchionne ha un ruolo apicale in quattro aziende quotate, tre a New York e una in Svizzera. Al Lingotto tutte le bocche sono cucite» [Cafasso, Lettera43].

Salvini ha querelato Saviano

Salvini ha querelato Saviano, giustificando la mossa – inusuale per un politico e per un ministro – con questo tweet: «Accetto ogni critica, ma non permetto a nessuno di dire che io aiuto la mafia, una merda che combatto con tutte le mie forze, o di dire che sono felice se muore un bambino. Quando è troppo, è troppo». Sia il Corriere che Repubblica (indignata perché il querelato «è conosciuto in tutto il mondo per il suo impegno civile contro la criminalità organizzata») sono impressionati dal fatto che le quattro pagine della querela siano scritte su carta intestata del Viminale. Saviano ha twittato a sua volta: «Tocca agli uomini di buona volontà prendersi per mano e resistere all’avanzata dell’autoritarismo, anche di quello che, per fare più paura, usa la carta intestata di un ministero, impegnando l’intero governo contro uno scrittore. E sono sicuro che in questo “governo del non cambiamento” nessuno fiaterà, aggrappati come sono tutti al potere. Io non ho paura».

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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