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Nuovo stadio vicino a quello di San Siro

Inter e Milan sono d’accordo: faranno un nuovo stadio accanto a quello di San Siro, che verrà poi abbattuto. Al suo posto ci saranno nuove costruzioni. Lo hanno fatto sapere il presidente rossonero Paolo Scaroni e l’ad nerazzurro Alessandro Antonello, entrambi a Losanna nella delegazione della candidatura di Milano-Cortina per i Giochi invernali 2026. I tempi però saranno lunghi perché, come ha ricordato il sindaco di Milano Giuseppe Sala (l’attuale stadio è proprietà del Comune), San Siro sarà la sede della cerimonia d’apertura dei giochi invernali: «Dopo il 2026, se avremo un nuovo stadio, decideremo il futuro di San Siro».
«Lo stadio Giuseppe Meazza, noto anche come San Siro dal nome del quartiere di Milano in cui sorge, è l’impianto che ospita le partite interne di Inter e Milan.

Inter e Milan sono d’accordo: faranno un nuovo stadio accanto a quello di San Siro, che verrà poi abbattuto. (pixabay.com)

Considerato dal «Times» il secondo stadio più bello del mondo, è anche il più capiente in Italia con i suoi 80.018 posti. Fu costruito su iniziativa del presidente del Milan Piero Pirelli e inaugurato il 19 settembre 1926 con una partita amichevole tra Inter e Milan. Nel 1935 fu acquistato dal Comune di Milano e nella stagione 1947-’48 divenne anche il campo di gioco dell’Inter.

L’intitolazione a Meazza, che fu attaccante di entrambe le squadre, risale al 1980, anno in cui l’impianto cominciò a ospitare concerti. Quanto all’origine del nome, secondo una fonte agiografica Siro sarebbe stato il ragazzo che portò le ceste di pani e di pesci che poi Gesù moltiplicò. Sempre in base a questa tradizione, Siro avrebbe poi seguito Pietro a Roma e sarebbe diventato vescovo di Pavia»

[Mancini, Sta].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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