Papa Francesco ha inviato un suo delegato «per la cura dei pellegrini» al santuario mariano di Lourdes, monsignor Hérouard. La decisione somiglia molto a un commissariamento. «Francesco desidera accentuare il primato spirituale rispetto a quello gestionale e finanziario», ha spiegato il direttore editoriale della Santa Sede Tornielli.
«Negli ultimi anni a Lourdes la gestione del vescovo tradizionalista Nicolas Jean René Brouwet andava quasi di pari passo a quella del manager Guillaume de Vulpian, chiamato dallo stesso presule nell’estate del 2016 a dirigere gli affari e risanare i bilanci a fronte anche del forte calo di pellegrini. Ex dirigente della Renault, de Vuplain ha svolto con grande competenza il suo lavoro – seppur non siano mancate diverse lamentele tra i 330 dipendenti e i commercianti intorno al Santuario – portando il budget globale, dopo circa un decennio di conti in rosso, ad un aumento di circa 30 milioni di euro. Le varie spese sono state recuperate tramite espedienti come l’aumento della tassa di soggiorno dei pellegrini da 2 a 2,50 euro al giorno, la riduzione dei costi di assicurazione , il non aver rimpiazzato i dipendenti andati in pensione (senza licenziare nessuno)» [Cernuzio, Sta].
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