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Primi segni di bufera all’interno del M5s

Venti di bufera nel M5s. Lunedì il leader del Movimento Luigi Di Maio ha detto che nessuno aveva chiesto le sue dimissioni. Neanche 24 ore dopo però è stato il vicecapogruppo al Senato del M5s Primo De Nicola a lasciare il suo incarico. Convinto che la responsabilità della sconfitta elettorale debba essere condivisa a tutti i livelli, De Nicola ha scritto su Facebook di aver preso «una decisione necessaria. Non solo alla luce del risultato elettorale, ma anche e soprattutto delle cose che ci siamo detti in tanti incontri e assemblee. Mettere a disposizione del Movimento gli incarichi. È l’unico modo che conosco per favorire una discussione autenticamente democratica su quello che siamo e dove vogliamo andare».

Anche Carla Ruocco al Messaggero ha fato sapere che «le lezioni servono per riflettere sugli errori commessi. Luigi rifletta se deve dimettersi per un nuovo slancio del Movimento 5 stelle che non implica rimanere al governo a tutti i costi. Ritengo che agli onori debbano seguire gli oneri. Voglio bene a Luigi con cui per anni abbiamo fatto crescere il Movimento ma c’è una responsabilità politica di questo brutto risultato che non spunta dal nulla ma ha radici lontane: penso all’esperienza di Roma. Sarebbe giusta una riflessione e mi dispiace di non avere ancora avuto segnali».

Carla Ruocco

Gianluigi Paragone: «La generosità di Di Maio di mettere insieme tre, quattro incarichi deve essere rivista perché il Movimento per ripartire ha bisogno di una leadership politica h24». Il giornalista poi ne fa una questione di pronomi personali: «Dobbiamo tornare dall’io al noi L’io è stata una fuga in avanti, forse anche importante in un certo momento, ma un io con la minuscola perché quando si trasforma in “Io” con la maiuscola non va più bene».

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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