Sfogliando il New York Times

Putin all’attacco mentre Trump sta ai margini. L’ostilità della Russia è chiara, mentre la strategia degli Stati Uniti non lo è

Sfogliando il New York Times del 02/07/2020

La scoperta che la Russia pagava i Talibani per ammazzare soldati americani in Afghanistan, ha suscitato uno strano silenzio da parte di Trump e i suoi collaboratori. Trump insiste di non esserne mai stato informato,anche se la notizia faceva parte del rapporto giornaliero pochi giorni prima di firmare l’accordo di pace con i Talibani in febbraio. La Casa Bianca dice che non era neppure appropriato per lui i esserne informato perchè lui dovrebbe ricevere solo notizie “verificate”, suscitando derisione nei funzionari che da anni lavorano sul rapporto giornaliero, e che sostengono che il rapporto è molto più utile quando contiene pareri e interpretazioni dissenzienti. Come sempre con Trump, non si sa qual e’ la verità.

PRIMA PAGINA

  • Un brutto fattore nelle battaglia al covid: quale ospedale possiamo permetterci. I dati sulla mortalità suggeriscono che i poveri hanno svantaggi nelle cure. Negli ospedali dei quartieri poveri di New York, i pazienti languiscono in corsie con poco personale e malati terminali possono essere intubati in modo sbagliato e ad altri che imploravano per una medicina sperimentale è stato detto che non ce n’era. Tutta un’altra storia nelle cliniche private a Manhattan, che hanno fondi di miliardi e attendono quasi solo pazienti ricchi e con assicurazione. I pazienti hanno accesso a tutto, macchine respiratorie perfette e medicine sperimentali.
  • Una città che una volta guidava la nazione, mostra le sue crepe. Peoria, nel centro dell’Illinois, era una volta considerata il posto ideale per sperimentare novità, dove i commerciati provavano i loro prodotti, i politici raffinavano i loro slogan, la bande rock partivano da lì per i loro tour. Non più. I residenti e i leaders locali dicono che adesso è emblematica per un’altra ragione: l’enorme differenza economica fra bianchi e neri, che formano il 27% della popolazione.
  • Avevano appoggiato Trump nel 2016. Adesso non più. I “disertori” dicono che la sua condotta è stata atroce. Per qualcuno la delusione è cominciata quasi subito. Altri sono stati allontanati dal suo trattamento del coronavirus e dei disordini sociali . In entrambi i casi, è molto improbabile che votino ancora per lui.
  • La legge scatena la repressione a Hong Kong. Arresti immediati confermano i timori dei residenti. La polizia di Hong Kong si è rapidamente mossa per far rispettare le nuove regole di sicurezza nazionale con i primi arresti seconda la legge, mentre la città ha immediatamente avvertito gli effetti dell’offensiva di Pechino.

PAGINE INTERNE

  • No ristoranti al chiuso a New York. I responsabili hanno citato l’insorgere di nuovi casi altrove e il mancato rispetto di mettere la mascherina e della distanza fra persone.
  • La California fa marcia indietro. Il governatore ordina nuove chiusure, mentre Trump dice che il virus “in un modo o nell’altro sparirà”.
  • Il teatrale referendum di Putin. L’elaborato spettacolo di pubblica conferma in un plebiscito sull’estensione dei suoi poteri è stato vitale per la legittimità della sua presidenza.
  • Le proteste in Giappone affrontano il diniego. L’idea che il razzismo sia un problema remoto impedisce al paese di confrontarsi con consolidate discriminazioni.
  • Trump prende di mira la politica sulla casa. Attaccando un programma dell’era di Obama fatto anche per combattere le disparità razziali, Trump tende a conquistare elettori.
  • Giudice federale cancella la politica di Trump sull’asilo. Un giudice federale nominato da Trump ha sentenziato che il governo deve mettere fine a una politica che effettivamente impedisce alla maggior parte dei latini di fuggire la povertà e le persecuzioni ottenendo asilo in America.
  • La frode rallenta le richieste di aiuto ai disoccupati. Centinaia di milioni di dollari sono andati a richieste false, causando lunghe revisioni per altre legittime, mentre i truffatori si nascondono in un mare di richieste di benefici.
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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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