Radio Radicale, almeno per ora, è salva. È salva perché le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato un emendamento al decreto Crescita che concede all’emittente altri 3 milioni di euro per il 2019. A favore del testo, presentato dal Pd e riformulato dalla Lega, si sono espressi tutti i gruppi tranne il M5s, che ha seguito l’indicazione contraria del governo data dal viceministro all’Economia Laura Castelli.
Scrive Buzzanca su Rep: «Adesso si attendono i successivi passaggi in aula alla Camera e al Senato. Con un possibile paradosso. Il governo, infatti, sembra intenzionato a chiedere la fiducia sul decreto Crescita: e i grillini, a meno di non fare cadere il governo, dovranno votare anche il finanziamento alla radio che hanno cercato di ostacolare con ogni mezzo. E che adesso additano al pubblico ludibrio al grido dello sperpero del denaro pubblico. A cominciare da Luigi Di Maio che sceglie di parlare alla pancia del Movimento. Dopo avere fatto un po’ di calcoli sui soldi incassati da Radio Radicale nel tempo, conclude con quello che sembra un mezzo ultimatum: “Secondo noi è una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini”».
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