Anteprima News

Rassegna stampa del 29/03/2018

Come tutti i giorni ecco tre estratti dall’Anteprima di Giorgio Dell’Arti del 29 marzo 2018.

Moschee

In Italia oggi si contano 10 moschee, 906 luoghi di culto islamici e 341 associazioni musulmane, per un totale di 1.257 comunità, dati aggiornata al 31 agosto 2016 (nel 2011 erano 769). La maggiore concentrazione è in Lombardia con 227 luoghi di culto. Seguono l’Emilia Romagna con 197, il Veneto (127) e subito dopo il Lazio. Le moschee ufficiali (costruzioni fatte ad hoc) in Italia sono 10, 5 quelle complete di minareto: Ravenna, Roma, Colle Val D’Elsa, Segrate Milano, Forlì, in ordine di inaugurazione. Tra quelle ufficiali, ci sono le moschee di Catania e Brescia. Ci sono poi le cosiddette musalla, chiamate così in lingua araba: sono semplicemente delle sale di preghiera. Spazi, cioè, adibiti a luogo di culto dalle comunità islamiche dove oltre alla preghiera, vengono svolte anche altre attività di tipo culturale e di insegnamento. Si riconoscono perché solitamente c’è una targa posta al di fuori, in arabo e in italiano, in cui c’è scritto «centro islamico» oppure «sala di preghiera» con il nome. La maggior parte degli ambienti di culto musulmano che abbiamo in Italia sono delle musalla [Pletto, Libero].

Chi ha morso Beyoncé?

È diventato un caso il morso in faccia che un’attrice ha dato a Beyoncé alla festa di suo marito Jay-Z, a dicembre scorso. L’episodio (uno scatto di gelosia) è stato rivelato dall’attrice Tiffany Haddish in un’intervista a GQ.

«I fan (113 milioni solo su Instagram) si sono subito scatenati con l’hashtag #WhoBitBeyonce («Chi ha morso Beyoncé?»). Attrici più o meno famose sono state costrette a smentite. Ryan Murphy, uno dei più importanti autori della tv americana, ha promesso che dedicherà alla vicenda una nuova stagione di American Crime Story, la sua serie sui delitti che hanno segnato gli Stati Uniti» [Tebano, CdS].Playboy abbandona Facebook

Anche Playboy ha abbandonato Facebook. Cooper Hefner, figlio del fondatore Hugh, ha spiegato che le policy del social «contraddicono i valori» della rivista [Al.An., Sole].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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