Usque tandem

Roma è sparita

Renzi e Salvini hanno occupato la scena con un confronto all’americana finto, perché i candidati alla Presidenza Usa si disputano i voti dell’intera platea elettorale, mentre i nostri due eroi si sono giocati la leadership della propria area politica, Renzi contro Zingaretti che non c’era, Salvini contro Berlusconi che non c’era, entrambi contro Di Maio che non c’era ed il proprio passato che invece era ben presente a chi ha assistito. Ed è per questo che quasi nessuno è riuscito a capire chi ha vinto il confronto e soprattutto chi ha perso, perché su quel ring non erano uno contro l’altro ma, come si dice in gergo pugilistico, entrambi combattevano contro l’ombra.

Poi c’è stata la Leopolda e piazza San Giovanni ed il Governo è finito all’angolo dietro la lavagna scarabocchiata dalla manovra economica. Le Istituzioni sono in ribasso: il ruolo del Parlamento è finito in seconda fila, il popolo sarebbe sovrano, ma ciascuno lo tira dalla propria parte e non solo in Italia. Salvini che ha perso la maggioranza parlamentare proclama che il popolo lo segue. In Inghilterra Johnson che non riesce a far passare ai Comuni l’accordo per la Brexit dichiara che il popolo è con lui. Finanche Netanyahu che ha rinunziato a trovare la maggioranza alla Knesset per formare il nuovo Governo in Israele cerca di convincere il Paese che ha il sostegno del popolo. E che dire del turco Erdogan!!! O del Premier ungherese Orban!

Chi invece non invoca il popolo è la Raggi. A lei il popolo non basterebbe per uscire dai guai, a lei servirebbe un miracolo! Nella attuale confusa fase politica innescata dal colpo di calore contratto in spiaggia dal leader della lega, la tragedia  romana ha perso interesse: Roma Capitale è di fatto scomparsa, sparita dal panorama politico e mediatico con qualche modesto segno di esistenza in vita come la pallida comparsa della Sindaca sul palcoscenico tv di Domenica In dove in risposta alle accuse di incapacità rinnovatele dal leghista Salvini con richiesta di dimissioni, ha trovato il garbato coraggio di respingerle al mittente precisando che non erano accettabili da uno che aveva sempre vissuto di chiacchiere senza avere mai lavorato. Davvero poco!

Roma (pixabay.com)

Rimane la cronaca del Messaggero a ricordarci e a raccontarci dove siamo arrivati e dove siamo diretti: mentre Roma brucia!!! Nerone divertito e gaudente guardava l’incendio dalla Domus Aurea che dominava la piana dove poi i Flavi costruirono il Colosseo. La Raggi guarda il “nuovo rogo” dalla borgata Ottavia dove ha scelto di vivere sperando di espiare sull’oltre Monte Mario la colpa grave di avere accettato di fare quello che è al di sopra delle sue forze.

Forse però il “nuovo incendio” verrà finalmente preso in carico dai Sindacati Confederali apparentemente ritornati in Città e nel Paese da una pluriennale vacanza, per proclamare uno sciopero generale della città in questa calda ottobrata. Sembra tornato finanche il compagno Landini a suo tempo inutilmente invocato come leader di una sinistra diversa, l’uomo dello scontro con Marchionne, che da Segretario Generale della Cgil è diventato il signor Landini e sembra entrato in sonno. Sarà un venerdì nero: incroceranno le braccia i lavoratori delle Partecipate come Atac e Acea. Qualcuno considera poco attendibile lo sciopero fatto dai responsabili della tragedia della città che cercheranno di trasformarsi da colpevoli in vittime. Questa volta però è poco probabile che il popolo di Roma, anche qui invocato come sostegno e sodale, sia disposto a schierarsi con gli scioperanti:  sarebbe stato più opportuno prima fare funzionare i servizi, pulire la città, ridare decoro e poi denunciare  da parte degli stessi operatori, la crisi dei trasporti, dei rifiuti , del verde, delle buche, del traffico, del dissesto economico, dei processi e degli arresti, dello scioglimento dei Consigli circoscrizionali, della malavita, della delittuosità, del degrado delle borgate,dell’abusivismo, ecc… .

Vedremo se il risveglio del Sindacato sarà credibile propositivo e soprattutto se sarà capace di trovare  interlocutori  validi per risalire la china di una Città Capitale in caduta libera. O se invece lo sciopero provocherà soltanto spaventosi cumuli di rifiuti nelle strade e clamorosi ingorghi del traffico privato.

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Eugenio Santoro

Presidente Fondazione San Camillo- Forlanini - Roma

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