Brava gente

Salvini, Di Maio e la vendita delle cartoline in Europa

Si avvicina il momento della nomina nelle strutture della Unione Europea: Presidenza del Parlamento, Commissione, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Banca Centrale Europea e via dicendo.

Ogni paese membro della comunità indicherà i suoi candidati alle varie cariche: sarà poi il Parlamento a doversi esprimere sulle candidature. A questo punto inizia il problema.

Quando inizieranno i lavori parlamentari si sarà già formata una maggioranza tra le forze politiche presenti in Parlamento: da una parte quelle europeiste (popolari, socialisti, verdi, liberali), dall’altra quelle sovraniste di varia confessione, Lega compresa. Come accade nei parlamenti nazionali dunque, da una parte la maggioranza di governo, dall’altra l’opposizione: saranno le forze politiche di maggioranza che decideranno la composizione politica degli organi di governo della Unione, nel rispetto dell’equilibrio tra i diversi paesi: è possibile che tra i prescelti vi siano anche persone indicate dai gruppi politici di opposizione? Per andare al sodo, un italiano designato dal governo gialloverde, espressione di forze politiche fuori dalla maggioranza parlamentare europea, potrà avere il consenso necessario per andare ad occupare un posto di governo?

Quale ruolo dell’Italia in Europa? Ci toccherà occuparci di vacanze e magari di cartoline, ricordini e souvenir?

Tutto lascia prevedere che ciò non accadrà: si parla di attribuire all’Italia tanto per darle un diritto di tribuna nel governo europeo di un commissariato. Una struttura cioè non prevista nel quadro istituzionale europeo che agisce in base a compiti delegati dalla Commissione, essa si organo istituzionale. Un italiano alto commissario del turismo sembra a questo punto ciò che l’Italia può aspettarsi. La presidenza del Parlamento e quella della Banca Europea, nonchè un alto commissariato per gli affari esteri, che sono la realtà attuale, sembra costituiscano oggi solo un miraggio proveniente dal passato.

Il rappresentante italiano nelle istituzioni europee con ogni probabilità dovrà occuparsi di cartoline, di ricordini e magari di ferie estive dei cittadini europei: Lega e Movimento 5 Stelle in Europa sono all’angolo e con loro, purtroppo, lo è anche l’Italia sempre più emarginata in una Europa che Salvini e compagni pretendevano di cambiare prima di essere sonoramente sconfitti alle elezioni del maggio scorso.

Presidente Conte, se vuol essere veramente, come ha dichiarato, l’Avvocato del Popolo, non ritiene che il popolo debba essere informato con molta chiarezza di questa situazione?

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Mario Pacelli

Mario Pacelli è stato docente di Diritto pubblico nell'Università di Roma La Sapienza, per lunghi anni funzionario della Camera dei deputati. Ha scritto numerosi studi di storia parlamentare, tra cui Le radici di Montecitorio (1984), Bella gente (1992), Interno Montecitorio (2000), Il colle più alto (2017). Ha collaborato con il «Corriere della Sera» e «Il Messaggero».

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