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Salvini, M5s spaccato, Conte: «Siamo tutti responsabili»

Anziché limitarsi a inviare una memoria difensiva, Salvini si presenterà di persona davanti alla Giunta delle elezioni e delle immunità per esporre la sua difesa nei confronti della richiesta di processo per la vicenda della nave Diciotti.

Matteo Salvini. Photo credit: Tiscali Notizie

L’invito del ministro dell’Interno a votare no alla richiesta di autorizzazione a procedere ha messo in crisi il M5s. «Credo che voteremo sì, poi cercheremo una soluzione tutti assieme» ha detto Di Battista a Porta a Porta. Quelli del M5s hanno passato la giornata a telefonarsi e a discutere il da farsi, dato che il dietrofront di Salvini li ha spiazzati. Grillo sarebbe per l’autodenuncia del governo (dopo avere votato sì al processo). E però «Come cazzo fai a immaginarti un governo che si autodenuncia?».

In serata è arrivata la dichiarazione del premier Conte: «Sulla vicenda Diciotti è stata seguita la linea politica del governo, quindi mi assumo la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto. Non sarò certo io a suggerire ai senatori cosa votare, saranno i senatori che giudicheranno la linea politica del governo».

Intanto Di Maio ha incontrato i componenti cinque stelle della Giunta che oggi avvia l’esame delle carte inviate dal Tribunale dei ministri di Catania. Dal Viminale fanno sapere che a bordo della Diciotti c’era la possibilità che ci fossero infiltrazioni terroristiche o criminali. Così hanno sostenuto funzionari del ministero della Difesa davanti ai magistrati siciliani, nell’inchiesta che vede indagato Matteo Salvini, «anche se la ricostruzione del Tribunale dei Ministri non ne ha tenuto conto».

«Spiace dirlo, ma è una storia da dilettanti, che ha portato il governo a «traballare», come ammette ormai anche il premier Conte. E potrebbe perfino metterlo in crisi, se i Cinque Stelle non si rimangiano in fretta la decisione, annunciata da Di Maio, di mandare sotto processo, votando «sì» alla richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale dei ministri, Salvini, accusato nientemeno che di sequestro aggravato di persona, per aver impedito per cinque giorni, ad agosto dell’anno scorso, ai migranti naufraghi salvati dall’equipaggio della nave Diciotti, di sbarcare a Catania, come poi avvenne, e salvarsi la vita […] In questo modo, si andrà oggi all’apertura della procedura sulla richiesta di autorizzazione a procedere, nell’apposita giunta di Palazzo Madama, in un clima tra i peggiori. Con i Cinque Stelle che si avvicinano titubanti al momento della verità, in cui dovranno comportarsi più o meno come faceva il centrodestra al tempo di Berlusconi; con Salvini che non ha ancora digerito il tradimento, solo tardivamente rientrato, dell’alleato Di Maio; e il Movimento 5 stelle che dovrà ingoiare – si vedrà con quale percentuale di consensi e dissensi interni – l’ennesimo strappo al Dna movimentista che in passato l’aveva sempre portato a fiancheggiare ogni iniziativa della magistratura» [Sorgi, Sta]

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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Tag: processo

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