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Sea Watch, per Conte si è trattato di un ricatto politico

Il caso Sea Watch spacca l’Europa. Dopo Lussemburgo e Francia anche la Germania attacca Salvini per la gestione del caso e per l’arresto di Carola Rackete. Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha detto: «Può darsi che ci sia una legislazione italiana su quando una nave può entrare in porto e quando no, e può anche essere che ci siano reati amministrativi o reati penali. Tuttavia l’Italia non è uno Stato qualsiasi, è al centro dell’Ue, è uno Stato fondatore dell’Ue. Ed è per questo che ci aspettiamo che affronti un caso del genere in modo diverso. Coloro che salvano vite umane non possono essere criminali», ha concluso.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Di diverso avviso il premier Giuseppe Conte che da Bruxelles ha parlato di un ricatto politico sulla pelle di 40 migranti: «Qualcuno ha parlato di disobbedienza civile ma io ci vedo un ricatto politico messo in atto scientemente e deliberatamente attraverso l’uso strumentale della vita di 40 persone». Secondo il premier, dopo aver capito che l’Italia non avrebbe dato l’autorizzazione allo sbarco, la Sea Watch non doveva restare per 15 giorni davanti a Lampedusa ma cercare un altro porto con altre leggi che non solo avrebbero permesso lo sbarco ma avrebbe evitato alle persone a bordo il trauma psicofisico al quale sono state sottoposte.

A chi gli ha chiesto se parlerà con Angela Merkel del caso Carola Rackete, il premier ha ribattuto: «Io personalmente ho poco da dire al riguardo: se la Merkel mi parlerà non lo so, ma potrebbe essere l’occasione per chiedere a che punto è la Germania con l’esecuzione della pena dei due manager della Von Thyssen che sono stati condannati in Italia dopo regolare processo che si è esaurito in tutti i gradi di giudizio».

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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