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Silvia Romano libera, i leoni da tastiera in gabbia!

Silvia Romano è libera, non c’è gioia più grande, oggi proprio nel giorno della Festa della mamma, c’è una mamma molto più felice delle altre.

Riabbracciare sua figlia all’Aeroporto di Ciampino sarà stata un’emozione indescrivibile. Silvia da ieri, libera, ha diritto di recuperare la serenità, il calore della famiglia, la sua casa. Ci siamo tutti commossi vedendola scendere dall’aereo, vederla stringersi alla sua famiglia, i brividi li abbiamo provati tutti e credo che anche tutte le istituzioni presenti abbiano provato emozioni fortissime.

E allora nello gioire per tutto questo vorrei che tutti quelli che giudicano il suo abito, il suo capo coperto e se confermata la sua conversione si vergognassero di ciò che scrivono e che pensano. Beceri commenti che non dovrebbero trovare spazio sui social, sui giornali. Silvia è tornata sana e salva, è una donna giovane che deve aver vissuto dolori e sofferenze, paure e angosce, se sta bene è perché ha trovato un equilibrio, ha saputo dare un senso a tutto quello che le è successo. Ha trasformato incubi in sogni, il sogno di ritornare a casa, alla sua vita. Silvia non dimenticherà mai ciò che le è accaduto, dovrà dare un senso alla sua terribile esperienza.

Giudicarla, spararla più grossa per qualche like è davvero una pessima immagine di questo paese, oggi è il giorno del sorriso e della commozione, del grazie a tutti coloro che hanno permesso un ritorno così atteso, è la speranza che si avvera è l’attesa che ci fa credere nel futuro.

Silvia Romano appena sbarcata all’aeroporto di Ciampino (Roma)

Silvia si è convertita all’Islam, benissimo, perché lo abbia fatto non ci deve interessare, perché era vestita come una donna somala è una sua scelta. Impariamo a rispettare, impariamo a non giudicare, impariamo ad essere “esseri umani”. Se il problema è il riscatto vi domando e se capitasse ad ognuno di noi? Paghiamo tanti soldi per politici che non vanno in aula né a Roma né a Bruxelles, paghiamo le tasse anche per chi evade e molto altro ? Mi sento di scriverlo senza problemi abbiamo liberato una nostra connazionale, una giovane donna coraggiosa, abbiamo salvato una vita e non mi sembra poco. Se avete problemi per il suo abbigliamento siete voi che ne avete e di gravi.

L’Italia non può essere questa, l’Italia è un paese inclusivo , un paese che non vive di giudizi ma di opinioni. Chi urla “aiutiamoli a casa loro” dovrebbe ricordarsi che Silvia Romano si occupava di orfani in Africa, bambini che non hanno molto per non dire che non hanno nulla e se un capo coperto desta tanto odio, è l’umanità che manca.

Io da sempre uso nel mio profilo social una foto con il velo, attirandomi giudizi ed insulti immotivati e gratuiti e non sono musulmana. I famosi haters si prendano una pausa sulla liberazione dopo 18 mesi di un’italiana, si plachino le polemiche sul suo abbigliamento e sul riscatto, per i leoni da tastiera un bel recinto non sarebbe male. Mi auguro che Silvia non soffra ancora anche per i commenti e le cattiverie che vengono scritte, mi auguro che Silvia possa vivere solo di amore e pace, la sua fede è una questione privata.

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Tiziana Buccico

Tiziana Buccico, napoletana verace, classe 1969, da sempre appassionata di politica, cultura e Medio Oriente. Un passato di uffici stampa tra cui l’Istituto italiano per gli Studi filosofici. Poi giornalista di pagine di cultura e società, come “moscone” per i quotidiani “La Città” e "il Corriere del Mezzogiorno”. Ha lavorato per uffici stampa politici e istituzionali (Regione Lazio e Consiglio Regionale del Lazio), organizzando eventi e campagne elettorali. Pezzi di vita vissuti tra Gottingen, Vienna e Parigi, viaggi avventurosi e curiosi. Per otto anni, sino al 2017, è stata in Iran per seguire marito e famiglia ma occupandosi a tempo pieno della Scuola Italiana “Pietro della Valle” di Teheran, come Vice Presidente . Da allora la passione per i viaggi e le culture diverse è cresciuta e si è anche trasformata in una rubrica Treccani dal titolo “Via della Seta”. Rientrata in Italia si occupa di social, politica, giornalismo ed eventi culturali mantenendo così un filo diretto con quella parte del mondo che le ha cambiato la vita. Social media manager dell’Istituto Garuzzo per le Arti Visive.

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