Sfogliando il New York Times

Sotto tiro, Barr difende le sue azioni contro i dimostranti

Sfogliando il New York Times del 29/07/2020

L’audizione in parlamento diventa ostile. I democratici lo accusano di abuso di potereDi tutti gli esponenti del governo, il ministro della giustizia dovrebbe essere quello che più visceralmente difende l’indipendenza del suo ministero da pressioni del presidente. Con Barr, sta succedendo il contrario. E’ quello, fra tutti, più ossequiente (stavo per dire servile) ai desideri di Trump. E’ difficile riportare in un articolo una accesa discussione di molte ore. Basta ricordare brevemente le occasioni in cui la sua servilità è stata più palese e al limite della legalità: la più grave è di certo l’assenso, senza alcuna giustificazione legale, di mandare le truppe a Portland; la scarcerazione o il perdono a due amici di Trump regolarmente processati e condannati da giudici assolutamente al di sopra delle parti. E’ arrivato a dire: “ Gli amici del presidente non hanno il diritto di essere trattati in modo speciale, ma non meritano neppure di essere trattati più severamente degli altri”. Più il suo sotterraneo appoggio alla Russia accusata di spiare per favorire l’elezione di Trump e infine la sua  partecipazione al gruppo che accompagnò Trump, mentre le truppe disperdevano i pacifici dimostranti dalla piazza, alla chiesa per la ridicola presentazione pubblica di una  bibbia.

PRIMA PAGINA

–      Fin dall’inizio, l’FBI ha visto i dimostranti come una minaccia. Un rapporto parla di “provocatori” e “istigatori”. Dai primi giorni delle proteste contro la brutalità della polizia e il razzismo, qualche importante funzionario dell’FBI ha sostenuto che era necessario un aggressivo intervento federale che, due mesi dopo, si e’ verificato e continua ad aumentare.  In piccola ma ridicola misura, si era cominciato quando agenti federali avevano fatto sgombrare dimostranti del tutto pacifici per permettere a Trump di uscire dalla casa bianca e andare di fronte a una chiesa a esibire una bibbia. In un rapporto del 2 giugno, il vicedirettore dell’FBI arriva all’idiozia di sostenere che, per dare una veste di legalità all’intervento delle truppe,  ci si poteva appoggiare all’HOBBS ACT, legge adottata nel 1940 per punire la mafia all’interno di gruppi di lavoro. Oggi abbiamo le truppe federali a Portland, mandate in teoria per difendere il tribunale ma che si sono sparse e provocato e fatto violenze in tutta la città, e a Seattle, senza nessun motivo ufficiale, ma che – si spera – verranno ritirate per le proteste delle autorità locali. 

–      Messaggio dalla famiglia Trump: la compassione è da deboli. Le crisi del paese sono vissute con l’incapacità di sentire dolore per gli altri. Quando muore il padre, la chiesa è strapiena di colleghi, amici,uomini politici, personaggi famosi e tocca ai figli fare l’eulogia del padre. Quella del figlio Donald comincia così: “Sto avendo il più bell’anno della mia carriera” e va avanti parlando solo di se stesso e di suoi successi. Non aggiungo altro tranne che prendere dal libro della nipote che, all’annuncio della morte del fratello, lui e la moglie sono andati al cinema. Se si trasferisce quest’atteggiamento alla cosa pubblica, si spiega tutto.

–      Biden unisce l’equità razziale con l’economia.  Ha rivelato un piano per correggere il sistematico razzismo nel sistema economico del paese dicendo che le elezioni di quest’anno sono sul “capire lo lotta della gente” e impegnarsi ad abbattere le barriere per gli affari gestiti da minoranze etniche.

–      New York City acclamava il corpo dei ricercatori di contatti; i lavoratori vedevano il caos. Nel tentativo di rintracciare i portatori del contagio, la città ha assunto 3.000 “contact tracers” e li ha forniti dei necessari strumenti, con il compito di rintracciare tutti i contatti avuti da persone infette, per verificare se il contagio era passato ad altri e intervenire con le necessarie misure. Ma non ha funzionato, e adesso il sindaco sta cercando di cambiarlo. I commenti dei lavoratori sono unanimemente negativi .

–      E anche una buona notizia: L’esame del sangue è un grande passo avanti nella diagnosi precoce dell’ Alzheimer. Risultati accurati con strumenti non costosi, una meta cercata da lungo tempo. Il test ha la potenzialità di rendere la diagnosi più semplice, più accessibile e a disposizione di tutti.

PAGINE INTERNE

–      Timore di un censo truccato. La Casa Bianca spinge per finire in anticipo i conteggi del censo, lasciando fuori in modo sproporzionato i poveri e le minoranze di colore.

–      Il museo latino supera gli ostacoli. La camera ha approvato la creazione del Museo Nazionale dei Latino-americani a Washington.

–      Trump promuove video falsoin cui personaggi vestiti da medici promuovevano misure sbagliate contro il virus tra cui l’uso della hydroxycloroquine. Trump e suo figlio l’hanno diffuso sui media per migliaia di spettatori, fino a quando i media l’hanno tolto.

–       Quattro giganti della tecnologia affrontano un “big tobacco moment”. Il titolo si riferisce a quando, nel 1994, furono chiamati a testimoniare in parlamento i sette giganti del tabacco. Qui sono i 4 giganti di tutto ciò che è legato a Internet (Amazon, Apple, Facebook e Google) che dovranno testimoniare sulle loro pratiche monopolistiche.

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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