L’idea che gli esseri umani abbiano dominato la natura è piuttosto lontana dal vero. Tra le sue numerose attività e iniziative, Bill Gates lo ricorda spesso quando parla di quanti morti ci siano ogni anno a causa degli animali. Il fondatore di Microsoft ha raccolto una serie di statistiche da diverse fonti – dall’Organizzazione mondiale della sanità a CrocBITE – e in una delle sue Gatesnotes ha presentato una classifica degli animali più pericolosi.
Nonostante quello che suggerirebbe Hollywood, non è lo squalo il responsabile del maggior numero di morti: anzi, nella lista arriva ultimo, con sei umani uccisi nel 2015 (anno a cui si riferiscono le statistiche, che Gates avverte possono avere margini di errore ampi pur restando altamente indicative). Nel 2015, le morti causate da animali sono state più di 1,5 milioni. Se escludiamo le 580 mila causate dall’uomo (guerre e omicidi), poco meno di un milione sono da attribuire ad altri esseri viventi in natura. I lupi fanno dieci morti all’anno, poca cosa. Come poche sono le vittime annuali da meduse, 40, da tigri, 50, da api, 60, da elefanti e leoni, cento ciascuno. Più pericolosi iniziano a essere gli ippopotami, che uccidono 500 persone l’anno, e i coccodrilli, che arrivano a mille. Se questi sono pericoli evidenti e visibili, ben più micidiali sono altre minacce meno individuabili. Le tenie hanno ucciso 1.600 persone nel 2015, altri vermi intestinali 2.700, le mosche tse-tse 3.500, gli scorpioni 3.500, i serpenti d’acqua dolce 4.400, il cosiddetto insetto del bacio (kissing bug in inglese), che provoca la malattia di Chagas, ottomila. I cani provocano 17.400 morti, probabilmente perché sono regolarmente a contatto con gli umani. I pappataci, o mosche della sabbia, sono responsabili di 24.200 decessi e i serpenti di 60 mila. Il numero incomparabilmente maggiore di morti è però provocato dalle zanzare portatrici di malaria: 830 mila nel 2015, più dell’80% dei decessi totali, il 54% se si considerano anche le morti causate dall’uomo. Ogni minuto, una zanzara uccide un bambino. La lotta contro la malaria, a cominciare dalla distribuzione di zanzariere nei Paesi a rischio, è un obiettivo della fondazione di Gates. Dovrebbe esserlo anche per i governi in cui il pericolo è maggiore: per ogni morte da squalo, ce ne sono 138 mila da zanzara.
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