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Transitorietà ed eternità con l’artista Fabio Imperiale

Fabio Imperiale nasce a Roma nel 1981. La passione innata per il disegno riaffiora in età matura. Attraverso un processo di rielaborazione ed approfondimento sistematico giunge ad una analisi personale del fare pittura. Predilige soggetti femminili, colti per lo più di spalle ed in raccoglimento. Ad osservare il suo lavoro si rinviene una particolare devozione al segno, alla sovrapposizione di più piani ed una scelta cromatica direzionata e continuata verso toni sommessi. Imperiale racconta di fragilità e forza, del manifesto e dell’invisibile, di transitorietà ed eternità. Dualità, conferme e smentite si palesano sotto forma di corpi femminili, espressioni malinconiche, paesaggi urbani rarefatti, cartoline d’epoca su cui interviene con bitume e caffè. Nonostante approdi alla pittura in età matura ad oggi ha realizzato innumerevoli opere che parlano di contaminazione, di scambio fertile tra cinema e musica.

Durante l’esecuzione delle stesse l’artista ascolta brani selezionati, lasciando in sottofondo, il più delle volte, una pellicola cinematografica. Lavora in orizzontale, anche a più opere contemporaneamente, calibrando se stesso e le sue mani nella stesura del colore ad acqua o spostando cartoline d’epoca come tasti su di un pianoforte, sino ad ottenere la “sinfonia” desiderata, ovvero nell’istante in cui si palesa la sensazione che ogni elemento abbia occupato il proprio posto naturale. La figura appare gradualmente, inizialmente abbozzata per poi divenire corposa attraverso la mescolanza di bitume ad acqua, caffè, carboncino. Meticolosamente Imperiale raccoglie sistematicamente la sua produzione artistica riuscendo, attraverso lo scorrimento delle singole immagini raccolte, a dare una percezione immediata della sua evoluzione stilistica.

Transitorietà ed eternità con l’artista Fabio Imperiale

Il lavoro che seleziono, di recente realizzazione, s’intitola “Opera 1305”. Cartoline d’epoca recuperate in mercatini dell’usato assumono un nuovo significato divenendo elementi centrali nella costruzione dell’opera stessa. La figura femminile emerge in maniera naturale dal fondo, stabilendo un dialogo ed un equilibrio cromatico tra le parti. Ancor prima di averne consapevolezza si è proiettati in un “non tempo” intenti a decifrare messaggi ed indirizzi abbozzati e sbiaditi dall’usura del tempo che scorre, nel tempo di un’opera e di una emozione che si rinnova.

Opera 1305 di Fabio Imperiale

Tecnica: caffè e bitume su collage di cartoline d’epoca 138 x 140 cm.

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Rossella Savarese

Da sempre appassionata di arti visive, cinema e teatro, si diploma presso l'Istituto Statale d'Arte di Sorrento “Francesco Grandi”, proseguendo il percorso di studi all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove nel 2004 consegue la laurea in Conservazione dei Beni Culturali, incentrandosi sul settore contemporaneo. Discute una tesi sull'importanza dell'attività di Peggy Guggenheim quale ponte di collegamento tra l'arte dei paesi europei e quelli extraeuropei. Si susseguono esperienze nel settore dell'arte contemporanea, ricopre ruoli manageriali presso gallerie di arte contemporanea di respiro internazionale, quali la Miart Gallery con sede in Via Brera a Milano, occupandosi altresì delle relazioni estere e della curatela di mostre. Partecipa a diversi eventi fieristici dedicati, tra i quali Miart a Milano e Kunstart a Bolzano. Nel 2011 partecipa alla rassegna “Valore Donna”, alla Pinacoteca di Positano (Sa), con un intervento “Come leggere un'opera d'arte”. Nel 2012 è autrice del catalogo “Antonio Di Viccaro - Paesaggi italiani”, edito da Iemme Edizioni, in coedizione con Mondo Arte, magazine per il quale cura più interventi. Nel 2014 partecipa come relatrice alla conferenza in lingua inglese “La transavanguardia italiana”, tenutasi a Bruxelles e dove, con il patrocinio dell'Istituto di Cultura Italiana, organizza una collettiva di artisti italiani. Socio fondatore dell'Associazione Culturale Syart, nel 2018 è curatrice del "SyArt Sorrento Festival” evento che si svolge, a cadenza annuale, nella prestigiosa Villa Fiorentino, sede della Fondazione Sorrento. Nello stesso anno inaugura la SyArt Gallery dedicata all'arte contemporanea e situata a pochi passi dalla dimora storica di Torquato Tasso, nel cuore di Sorrento. La sua attività di art curator prosegue in Italia ed all'estero.

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