Continua il viaggio della speranza per i 53 migranti salvati mercoledì dalla Sea Watch. Ieri la Libia, per la prima volta, ha offerto un porto a una nave umanitaria. Una provocazione non raccolta dalla ong tedesca: «La Sea Watch non sbarcherà i naufraghi in Libia. Tripoli non è un porto sicuro. Riportare coattivamente le persone soccorse in un Paese in guerra, farle imprigionare e torturare è un crimine. È vergognoso che l’Italia promuova queste atrocità e che i governi Ue ne siano complici».
In un primo momento sembrava che la nave stesse andando in Tunisia ma gli ultimi tracciati segnalano una rotta verso Lampedusa. Se questo fosse confermato, è probabile che il ministro dell’Interno Matteo Salvini risponda con il Sicurezza bis che prevede la confisca della nave in caso di reati. Salvini: «Se la nave illegale ong disubbidirà, mettendo a rischio la vita degli immigrati, ne risponderà pienamente».
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