Il ferro è un nutriente essenziale per il benessere del nostro organismo poiché è un minerale necessario per la produzione dell’emoglobina, proteina presente nei globuli rossi che serve a trasportare l’ossigeno in tutto il corpo. Il ferro, inoltre, interviene nella costruzione della mioglobina, proteina che si lega all’ossigeno presente nelle fibre muscolari, ed entra a far parte di vari enzimi che svolgono ruoli fondamentali in numerose reazioni metaboliche.
Il ferro introdotto con la dieta è trasportato all’interno dell’organismo da una proteina, la trasferrina, ed è accumulato nel fegato sotto forma di ferritina, una proteina di deposito. Quando una persona ha una mancanza di ferro, il corpo utilizza in maniera automatica le riserve mantenendo così, finché esse non si esauriscono, livelli normali del minerale nel sangue. Per controllare se c’è una carenza di ferro è, quindi, necessario misurare sia il contenuto di ferro che di ferritina.
Il corpo umano ha bisogno di circa 10-12 milligrammi (mg) di ferro al giorno, valore che, in determinate condizioni, può aumentare fino a 20 mg. In particolare, possono essere a rischio di carenza di ferro nel sangue, le donne in età fertile, gli sportivi e le persone colpite da disturbi intestinali da malassorbimento o da intolleranze alimentari.
Gli alimenti di origine animale che contengono una maggior quantità di ferro in forma eme, quindi più facilmente assimilabile, sono: fegato e le frattaglie, carni, in particolare quella di tacchino, pesce
tuorlo d’uovo.
Gli alimenti di origine vegetale più ricchi di ferro non-eme sono legumi, funghi secchi, frutta secca (ad es. le albicocche secche), cereali integrali (ad es. il riso), farina di soia, verdure a foglia verde scuro (ad es. il crescione e il cavolo riccio).
Se il ferro è necessario, un sovradosaggio può rivelarsi pericoloso.
Un suo eccesso può infatti avere effetti dannosi sull’organismo.
E’ quanto emerge da un lavoro di un team internazionale guidato dall’Imperial College di Londra che ha studiato il ruolo che questo minerale svolge in oltre 900 malattie. I risultati rivelano non solo che i livelli di ferro più alti sono associati a un minor rischio di colesterolo alto, ma riducono anche il rischio che le arterie abbiano un accumulo di sostanze grasse. Ci sono però alcune controindicazioni a causa di un suo eccesso. Infatti può portare a un rischio più elevato di coaguli di sangue correlati al flusso lento del sangue stesso, una causa comune dell’ictus, e un più alto rischio di infezione batterica della pelle.
“Il ferro è un minerale cruciale nel corpo ed è essenziale per trasportare l’ossigeno. Tuttavia, bisogna ottenere la giusta quantità di ferro nel corpo: troppo poco può portare all’anemia, ma troppo può portare a una serie di problemi, tra cui il danno epatico”, ha detto Dipender Gill, autore principale dello studio.
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