Giovanni Calì, 74 anni, ingegnere nella ditta di costruzioni Bonifica Spa, è stato rapito il 1 giugno ad Haiti. Secondo le fonti che seguono le vicende, si apprende che la richiesta di riscatto da parte dei rapitori ammonta alla somma di 500 mila dollari. L’uomo si trovava ad Haiti perché si stava occupando della costruzione di una strada.
Al momento del rapimento l’ingegnere ed un tecnico, di cui non si conosce ancora la nazionalità, e potrebbe essere stato anch’egli sequestrato, stavano effettuando dei rilievi su un’area di intervento del progetto. Giovanni, come riporta l’ambasciatore italiano a Panama, Massimo Ambrosetti, è responsabile della posa dell’asfalto sulla strada che collega i dipartimenti del Centro e del Nord di Haiti.
Il sequestro è stato da subito riconducibile a scopi estorsivi, visto il periodo di insicurezza che Haiti sta vivendo in questo momento.
Secondo alcune fonti dell’Ansa, gli autori sarebbero da ricondurre ad una nota gang locale chiamata “400 Mawozo”, già nota alle forze dell’ordine. Secondo fonti di Adnkronos, l’ingegnere avrebbe bisogno di farmaci, elemento rilevante ai fini della sua liberazione, alla quale si sta lavorando sempre più velocemente.
Haiti è oramai uno dei paesi più poveri al mondo e i sequestri a scopo di riscatto sono diventati il must delle gang locali. Solo nel 2020 si sono registrati 243 rapimenti. I rapitori richiedono cifre che variano fra i 300 e il milione di dollari, cifre improponibili per gli abitanti del luogo, che sono costretti a fare collette, appelli in tv o alla radio, pregando i rapitori di non uccidere gli ostaggi.
Quando la tecnologia è sinonimo di velocità e massima efficienza. A Guangzhou un drone multirotore è decollato dall’ospedale della megalopoli cinese alla velocità di 50 km orari, abbattendo tutti i paletti e le complicazioni che si possono riscontrare in 30 minuti via terra e consegnando in soli dieci minuti campioni biologici alla Guangzhou KingMed Diagnostics Group Co.,Ltd.
Il manager del centro di gestione logistica, Liu Weimin, ha dichiarato che i droni potendo portare un peso inferiore a 5 kg sono adatti al trasporto dei campioni biologici e che il drone è dotato di una provetta adatta alla catena del freddo per garantire la sicurezza del campione durante il trasporto.
Una modalità rapida e tempestiva per garantire ai pazienti risultati dei test medici sempre più veloci.
In un normale pomeriggio di domenica una ragazza si è recata in un solarium per sfoggiare una tintarella adeguata alla stagione, ma alzando il coperchio della lampada si è trovata faccia a faccia con un cadavere.
Questa terribile e sconcertante tragedia è accaduta a Deutsch Kaltebrunn, nel distretto di Jennersdorf nel Burgenland.
La ragazza aveva prenotato la sua seduta abbronzante per le 16.45 all’interno di questo solarium completamente autonomo, quando la cabina 1, a lei assegnata, risultava a distanza di qualche minuto ancora occupata.
Insospettita dal silenzio tombale la ragazza è entrata all’interno della cabina ed ha alzato il coperchio, trovando davanti ai suoi occhi il corpo di una donna cinquantenne senza vita.
Secondo gli inquirenti la donna è deceduta nelle prime ore del pomeriggio e non riporta alcuna ferita. Le pratiche di rianimazione effettuate dai paramedici accorsi sono risultate vane.
Jason Dupasquier, pilota svizzero, muore il 30 maggio 2021, durante le prove di qualifica della Moto3 del GP d’Italia al Mugello.
Ci lascia alla sola e tenera età di 19 anni, ennesima vittima dell’alta velocità, della corsa sprezzante del successo, delle curve senza scrupoli, ci lascia tragicamente macchiando di sangue quell’asfalto che non lascia sconti.
Nonostante il disperato tentativo dei medici dell’ospedale Careggi di Firenze, che lo ha operato al torace a causa di una forte lesione vascolare, il cuore del giovane centauro ha smesso di battere.
Il giovane ragazzo era solo alla seconda stagione nella classe Moto3 del Motomondiale, era figlio d’arte, Philippe Dupasquier era stato pilota di motocross.
Una morte che si aggiunge alla lunga lista del Motomondiale.
Nel 2016 era toccato a Luis Salom, 25 anni, a seguito di una caduta nel GP della Catalogna, mentre cinque anni prima ha perso la vita in seguito ad un incidente in pista, l’italiano Marco Simoncelli, deceduto dopo la fatale caduta nel GP di Malesia della MotoGP.
Lo spagnolo Mohamed Houli Chemlal e il marocchino Driss Oukabir sono stati condannati per aver partecipato agli attentati Jihadisti dell’agosto 2017 a Barcellona e Cambrils, rivendicati dal gruppo Stato islamico. Sono stati condannati il 27 maggio, rispettivamente a 53 e 46 anni di prigione, mentre il terzo uomo accusato, Said Ben Iazza a otto anni. Gli attentati hanno causato la morte di 16 innocenti, maggiormente turisti.
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