Diario di una quarantena

Un lungo inverno infernale

Di Antonio Scarano

Sono quasi ben due mesi che siamo tutti rinchiusi nelle nostre dimore a causa del coronavirus; devo dire che ho passato la maggior parte di questo tempo seduto su una poltrona o steso sul letto a guardare la televisione, senza dovermi preoccupare del tempo sprecato o di dormire troppo.

Le giornate sembrano essere tutte simili fra di loro, inoltre sembra che il fattore tempo sia svanito nel nulla; gli impegni non vengono più esercitati in un determinato orario della giornata, ma in due archi di tempo semplicemente distinguibili tra il giorno e la notte.
Eppure il tempo che abbiamo passato rintanati dentro le nostre “buche” non mi sembra così tanto. Sono passati due mesi dall’ultima volta che abbiamo potuto salutare un nostro caro, o potuto sentire  l’odore dell’aria, la brezza del vento e le goccioline d’acqua arrivarti dal mare sul viso, portate dal vento… eppure a me sembra pochissimo tempo.

Questo periodo, il mio organismo penso che lo abbia inteso semplicemente come una lunga giornata invernale, una di quelle giornate grigie, fredde, umide, nebbiosie, ventilate, caratterizzate da temporali interminabili, in cui sei costretto a rimanere in casa per non rischiare di bagnarti e ammalarti, una volta uscito fuori. Però, dopo questa brutta giornata invernale, il giorno dopo al risveglio, troviamo un cielo bello e limpido, luminoso e ben soleggiato, senza neanche una nuvola in cielo e un accenno di vento nell’aria.

Ed è questo il giorno che io sto aspettando, aspetto che questo “brutto temporale” svanisca nella notte, per potermi svegliare domani e poter finalmente uscire all’aria aperta. Ma cosa farò una volta uscito fuori? Certo non lo posso sapere, perché il futuro è imprevedibile e potrebbe accadere qualsiasi cosa in un qualsiasi momento, ma di una cosa sono certo, e cioè che una volta uscito di casa, andrò disperatamente a cercare  quelle lunghe risate e quegli “stupidi” ma poi bellissimi discorsi, che facevo con i miei amici e con i miei compagni di scuola.

Andrò  in qualche bel posto a godermi la vista di un bellissimo tramonto, oppure andrò a tuffarmi in quelle limpide e fresche  acque che posso trovare al di là della costa, insomma andrò a rincorrere quelle cose definite molto spesso “piccolezze della vita ” anche se sono proprio quelle “piccolezze ” e quei piccoli momenti della giornata in cui riscopri di nuovo chi sei, ti fanno sentire finalmente vivo, libero, felice e in pace .

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Tag: inverno

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